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Lavorare per morire: la rabbia dei sindacati

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Rabbia (più che dovuta) dei sindacati per il crollo nel cantiere a Firenze, dove hanno perso la vita tre operai, tre risultano dispersi e tre sono stati estratti vivi.  “Un’ennesima tragedia insopportabile di morte sul lavoro – dicono -: questa mattanza deve finire”

Cgil e Uil, insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici – Fillea-Cgil, Feneal-Uil, Fiom-Cgil e Uilm-Uil – hanno dichiarato due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio e hanno invitato tutte le altre categorie a programmare nella stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro.  “l’ennesima tragedia insopportabile di morte sul lavoro”. 

Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, annuncia una mobilitazione generale con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione e iniziative sui territori, da Nord a Sud.

Subito dopo la tragedia  Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno indetto  quattro ore di sciopero in tutto il settore metalmeccanico della provincia di Firenze, da effettuarsi oggi alla fine di ogni turno di lavoro.

  In Italia, accusano Fiom, Fim e Uilm, “si sta consumando da tempo una mattanza nel generale silenzio della politica e delle Istituzioni, è inammissibile morire di lavoro perché le persone devono lavorare per vivere e non per morire! La tragedia di oggi avviene nella nostra città troppo distratta da altre vicende, lontana dai bisogni reali delle persone che vi lavorano.

Il mondo reale anche a Firenze è un mondo dove purtroppo si muore di lavoro in condizioni di precarietà, e dove i lavoratori sono gli ultimi ad essere considerati”. 

(Fonte:Ansa)

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