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Primo maggio amaro per i lavoratori

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‘Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale’, è lo slogan scelto dai tre sindacati confederali.

La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil a Monfalcone dedicata all’Europa.

Oggi parte la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per celebrare il Primo maggio, che quest’anno si tiene a Monfalcone (Gorizia) ed è dedicata all’Europa.

“Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”, è questo lo slogan proposto dai tre sindacati confederali, in piazza con i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Ad ospitare il classico appuntamento sindacale per la festa dei lavoratori è la città del Friuli Venezia Giulia, 20 anni dopo il Primo maggio che nel 2004 vide svolgersi la manifestazione unitaria a Gorizia in occasione dell’allargamento dell’UE con l’ingresso di dieci nuovi Paesi. L’appuntamento oggi è in piazza della Repubblica a Monfalcone, dove è imbastito il palco dal quale prenderanno la parola prima sei delegati delle tre organizzazioni e poi, nell’ordine, i segretari generali Bombardieri, Sbarra e Landini, che chiuderà gli interventi. Nel pomeriggio, come da tradizione, appuntamento con il Concertone a Roma che quest’anno avrà luogo al Circo Massimo, e non in piazza San Giovanni causa lavori del Giubileo.

Landini

Landini è perentorio. Il bonus Befana “è uno spot, una marchetta elettorale. E’ sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese, ci sono più di 7 milioni di persone che pur lavorando sono povere. Pensare che tutto questo si risolva dando 100 euro lordi a gennaio e ad una platea limitata di persone credo sia un insulto al buon senso”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dalla piazza del Primo maggio. “Questo non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese”.

Bombardieri

“Chiediamo al governo di parlare di lavoro e di sicurezza tutto l’anno. Sempre, non solo in occasione del Primo maggio. Chiediamo alla presidente Meloni di discutere e far diventare il tema della sicurezza il tema portante sul quale il governo si impegna” per ridurre gli infortuni e le vittime sul lavoro. Lo dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in piazza per la manifestazione del Primo maggio a Monfalcone (Gorizia). “Oggi non è una festa, è una giornata di mobilitazione. Non può essere una festa finché ci sarà anche un solo morto sul lavoro”, ribadisce Bombardieri riguardo gli oltre mille morti sul lavoro di quest’anno.

“Servono misure strutturali, sarebbe il caso di farla finita con gli spot e gli interventi elettorali. Il tema dei salari non può essere affrontato con un spot di 60 euro netti, che bastano per un chilo di carne, un chilo di parmigiano, un litro di olio. La gente ha bisogno di recuperare la perdita del potere d’acquisto”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in piazza per la manifestazione dei sindacati per il Primo maggio a Monfalcone (Gorizia), parla delle ultime misure del governo e del bonus di 100 euro che verrà erogato a gennaio prossimo, ribattezzato bonus Befana. “C’è un tema dei salari e delle pensioni, che tra l’altro sono escluse dal premio. Abbiamo bisogno di scelte diverse: detassare gli aumenti contrattuali, confermare il taglio del cuneo fiscale, dare i soldi alle aziende che rinnovano i contratti e che non hanno incidenti sul lavoro”, aggiunge infine Bombardieri.

Sbarra

“E’ importante il riordino sulla gestione dei fondi di coesione, va nella direzione auspicata dalla Cisl. Apprezziamo il sostegno forte all’occupazione stabile attraverso incentivi rivolti a giovani, donne e al Sud. Anche la misura dei 100 euro da corrispondere a gennaio è un ulteriore contributo per sostenere i redditi della fasce popolari. Ora va fatto di più”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dalla piazza dei sindacati per il Primo maggio a Monfalcone (Gorizia). “Bisogna aumentare salari e retribuzioni e rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, tagliare le tasse al ceto medio, detassare le tredicesime, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, aprire il tavolo per cambiare il sistema previdenziale. Il dialogo e il confronto con il governo deve proseguire per affrontare in maniera più decisa le questioni più importanti”, aggiunge Sbarra, tornando inoltre a chiedere “il taglio strutturale del cuneo fiscale”.

Come ogni anno questo è un giorno di bilancio. Bilancio sulle morti bianche, bilancio sullo sfruttamento, bilancio sull’anacronismo che regna nel mondo del lavoro nel 2024. I sindacati parlano, il governo parla, ma sono lavoratori a pagare, a sopportare, a soffrire, a vedere il loro sforzo sminuito, sottopagato, offeso, sempre più minacciato dalle macchine, da freddi algoritmi gestionali, dalla stessa UE che legifera sotto chissà quali oscuri poteri.

Ma non dobbiamo essere pessimisti. Realisti, certamente, e sperare che tutte le lacune vengano colmate, cHe arrivi l’equità nei trattamenti, nelle retribuzioni, nel riconoscimento di diritti che dovrebbero essere universali ma che vengono calpestati nel silenzio di un retrobottega o nel frastuono di un cantiere.

(per le interviste, fonte: ANSA)

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