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«Chiediamo fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti». Alessandra Costante, segretaria della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), interviene con durezza per contestare la cosiddetta “legge bavaglio” approvata dalla Camera. Il sindacato dei giornalisti aveva anche annunciato che giovedì 21 dicembre avrebbe disertato la conferenza stampa di fine anno della premier Meloni, che però ha poi annullato tutti gli impegni settimanali a causa di una persistente influenza.

È dura la reazione del sindacato dei giornalisti, dopo che alla Camera , con i voti della maggioranza e quelli dei gruppi di Italia viva e Azione (a quest’ultimo schieramento appartiene il deputato Enrico Costa, ex Forza Italia, che l’ha presentato) è stata approvata la svolta che vieta la pubblicazione letterale delle ordinanze di custodia cautelare

Forti critiche dal Partito Democratico: «Con l’approvazione della “legge bavaglio”, l’informazione nel nostro Paese è meno libera», attacca Sandro Ruotolo, responsabile informazione dell Nazareno. Poi: «La maggioranza più di destra che il nostro Paese abbia conosciuto dal dopoguerra ha deciso che la cronaca giudiziaria non va raccontata all’opinione pubblica. È vero, i processi non si fanno nelle piazze, ma nei tribunali. Ma decidere di vietare la pubblicazione degli integrali o degli stralci delle ordinanze cautelari fino alla conclusione delle indagini preliminari o all’udienza preliminare significa negare all’opinione pubblica il diritto di essere informata su temi come la lotta alla corruzione e la lotta alla mafia», aggiunge poi Ruotolo.

Sulla stessa linea anche il M5S: «Questo è un altro vergognoso bavaglio che colpisce e umilia il diritto dei cittadini ad essere informati», commentano i rappresentanti dei Cinque stelle in commissione Giustizia alla Camera Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso e Carla Giuliano. «L’informazione è un dovere di chi lavora in quel campo ma anche un diritto di tutti. Così il governo Meloni e la sua maggioranza allargata ad Azione e Italia viva ancora una volta dimostrano qual è la loro unica agenda in materia di Giustizia: nascondere o lasciare impunite le malefatte della borghesia mafiosa, dei corrotti, dei comitati d’affari».

«Abbiamo vinto una battaglia di civiltà, altroché bavaglio», esulta invece Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. «Pensavamo di essere soli e invece abbiamo conquistato la maggioranza dell’aula. Avanti così», conclude.

L’informazione rappresenta ciò che è di più utile ai cittadini al giorno d’oggi. L’informazione deve essere professionale, seria, corretta, avere le sue fonti accertabili e accreditate. L’informazione nutre lo spirito umano, ne accende e mantiene vivida la volontà di sapere e fare. L’informazione è tutto, coinvolge ogni secondo della nostra vita, ci fa rendere partecipi del mondo e dell’umanità nella sua interezza.

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