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INCHIESTA ASL DI BENEVENTO: PISAPIA ASCOLTATO IN APPELLO

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Niente di nuovo sotto il sole o quasi, verrebbe da dire. Nel senso che Felice Pisapia, ex direttore amministrativo dell’Asl, personaggio chiave dell’indagine sfociata in un processo che si è concluso in primo grado con la sua assoluzione, quella dell’ex parlamentare Nunzia De Girolamo, nella cui abitazione paterna aveva effettuato nel 2012 la registrazione dei colloqui con i vertici dell’Azienda, e di altre quattro persone, non ha aggiunto ulteriori elementi al quadro che aveva già concorso a realizzare.

Difeso dagli avvocati Vincenzo Regardi e Claudio Botti, ha infatti sostanzialmente confermato quanto aveva già dichiarato. Lo ha fatto durante le tre ore in cui ha risposto alle domande dinanzi alla Corte di appello, chiamata a pronunciarsi sul ricorso del pm Assunta Tillo contro la sentenza del Tribunale di Benevento, che aveva deciso l’assoluzione da tutte le accuse, perchè il fatto non sussiste, per lui, De Girolamo (avvocati Domenico Di Terlizzi e Giandomenico Caiazza), Arnaldo Falato (avvocato Mario Verrusio), ex responsabile budgeting, Luigi Barone (avvocati Vincenzo Sguera e Gaetano Coccoli) e Giacomo Papa (avvocato Salvatore Verrillo), chiamati in causa come collaboratori di De Girolamo, e l’ex direttore generale Michele Rossi (avvocato Roberto Prozzo).

Pisapia ha ricordato di aver iniziato a registrare il contenuto degli incontri, alla luce dei problemi nati con Rossi fin da suo insediamento, come tentativo di tutelarsi, ed ha specificato che Rossi, a suo dire, fingeva di seguire le indicazioni della De Girolamo, e poi faceva di testa sua.

L’attenzione è stata puntata, in particolare, sulla vicenda del bar del Fatebenefratelli – una delle due al centro dell’appello che non interessa altri due imputati- nella quale è stata ravvisata una tentata concussione contestata a Rossi e De Girolamo, relativa al passaggio di gestione dalla ditta ‘Mario Liguori srl’ a Giorgia Liguori, cugina della De Girolamo.

Pisapia ha spiegato di aver soltanto accompagnato il direttore amministrativo dell’ospedale, Giovanni Carozza, ad un incontro con l’esponente politico, senza sapere cosa si fossero detti in quell’occasione. Era invece presente, alla fine di luglio del 2012, alla conversazione, registrata, nel corso della quale De Girolamo, rivolgendosi a Rossi, a proposito del Fatebenefratelli, gli aveva detto: “Mandagli i controlli e vaffa…”.

L’altra storia, prospettata a carico di Rossi, De Girolamo, Barone, Papa, Falato e Pisapia, riguarda la concussione di cui sarebbe rimasto vittima Giovanni De Masi, dirigente dell’Unità Provveditorato, che sarebbe stato ‘invitato’ a sospendere quattro gare già bandite e prossime alla scadenza – tra il 14 e il 26 ottobre 2011 – (cure domiciliari, trasporto infermi in emergenza, disinfestazione e derattizzazione, pulizie) e a lasciare l’incarico ricoperto.

Dopo una camera di consiglio, la Corte ha stabilito che il 3 maggio saranno ascoltati il luogotenente della guardia di finanza Ascierto ed i dottori Santamaria e Gubitosa, dell’Asl, che erano incaricati delle verifiche sulle prestazioni da rimborsare al Fatebenefratelli. Definito anche il calendario delle ulteriori udienze: 17 e 24 maggio, 7 e 14 giugno.

Fonte: Ottopagine

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