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Meloni: “Fieri sul lavoro fatto per il Pnrr, abbiamo una strategia. Con noi il Prodotto Interno Lordo va meglio”

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 “Io penso che bisogna essere fieri sul lavoro fatto sul Pnrr”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, in Aula al Senato nella replica al dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio Ue. “Abbiamo risolto alcune criticità” dei piani adottati dai precedenti governi, ha sottolineato Meloni ricordando che “il racconto distorto e distruttivo non fa stato del ruolo dell’Italia”. “Con pragmatismo e buonsenso abbiamo dimostrato che le cose se fatte bene si possono ottenere. Entro la fine di quest’anno consegneremo tutti gli obiettivi della quinta rata e revisionato il piano”, ha evidenziato la Presidentessa del Consiglio. “Abbiamo liberato 10 miliardi di euro” per il settore energetico e “altri 5 miliardi per le infrastrutture”, ha spiegato. “L’Italia ha finalmente una strategia di politica estera” e “capisco che possa dare fastidio”, ha aggiunto infine .

“Più fondi per la sanità pubblica”

“Abbiamo liberato risorse sul diritto allo studio, sull’Emilia Romagna, abbiamo dato ancora più finanziamenti sulla sanità. Con un piccolo escamotage tecnico arriva il fondo sanitario al massimo di risorse mai avute nel fondo” ha detto la Premier. 

Il Patto di stabilità: non escluso il veto

Poi sul Patto di stabilità: veto? “Non escludo nessuna scelta”, dice la Premier.

“Nessun attacco a Mario Draghi”

“Quello che dicevo ieri sulla foto, è lungi da essere un attacco a Mario Draghi, tutti sanno quel che penso della fermezza di Draghi sull’Ucraina, di quella maggioranza che tutti ricordano”, ha spiegato la Premier. “Quello che cercavo di spiegare – ha aggiunto – è che, proprio perché ho rispetto di quella fermezza, non si risolve il suo lavoro fatto nella foto sul treno con Francia e Germania”. 

Meloni :“Noi seri, gli italiani vi hanno mandati a casa” 

“Io farò sempre la mia parte per ricordare le politiche disastrose” di governi “precedenti che noi siamo chiamati a riparare. L’austerità? Non so cosa intenda, noi abbiamo smesso di buttare i soldi degli italiani dalla finestra” con spese come quelle per “superbonus” e  “banchi a rotelle. Non è austerità ma serietà” ed è il motivo “per cui gli italiani hanno chiesto a noi di governare e a voi di fare un passo indietro”. Così , con il suo classico tono la Premier si è rivolta alle opposizioni. 

Il fax di Di Maio per firmare il Mes

“Il governo Conte alla chetichella ha dato l’assenso al Mes”. Lo ha detto Giorgia Meloni esibendo alle opposizioni il fax inviato all’allora rappresentante Massari da Luigi Di Maio in cui lo autorizzava a siglare il Mes. E questo, ha aggiunto, è successo “il giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era in carica solo per gli affari correnti. Capisco la vostra difficoltà e il vostro imbarazzo, ma dalla storia non si esce.
Questo foglio dimostra la scarsa serietà di un governo che prima di fare gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”.

“È stato il Governo Conte a vendere le armi a Israele” tuona.

“Noi non stiamo trasferendo armi a Israele. Oppure vi riferite alle armi che il Governo Conte ha venduto ad Israele, visto che il governo Conte è stato quello che ha venduto più armi di tutti a Israele”, ha poi detto Giorgia Meloni intervenendo in sede di replica in Senato. 

Ieri è stato dato il via libera dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio UE del 14 e 15 dicembre. I voti a favore sono stati 181, 100 i contrari e 13 gli astenuti (i deputati di Italia Viva e Azione).

Le reazioni in aula dell’opposizione

Le reazioni dell’opposizione all’intervento della Premier Meloni in vista del Consiglio Europeo si sono concentrate soprattutto sulla gestione del Mes, sul Patto di Stabilità e sul ruolo dell’Italia in Europa.

‘Auguriamo buon lavoro alla Premier, ma nella sua relazione non affronta la vera grande questione: io sono terrorizzato per il futuro dell’Europa, perché stiamo sparendo politicamente….Questo rinnovato prestigio del Paese esiste solo nei vostri film, nei vostri post”, ha dichiarato il leader di Italia viva, Matteo Renzi.

Ci sono critiche sulla gestione del Mes anche da parte del Movimento 5 Stelle e  del Partito Democratico. 

“Sul Mes, Presidente del consiglio, lei continua a fare scaricabarile. Il Mes lo ha introdotto lei, con il Governo di cui faceva parte nel 2011, e ora se non lo vuole ratificare non lo faccia…si assuma le sue responsabilità. La verità è che lei ha paura perché in cambio della ratifica del Mes non ha ottenuto nulla sul Patto di stabilità”, ha detto Alessandra Maiorino, vicepresidente dei senatori M5S. 

“Il governo si è illuso di poter utilizzare la mancata ratifica del trattato MES come merce di scambio per il patto di stabilità, ma così facendo ha messo l’Italia in un vicolo cieco. La pantomima sul MES ha indebolito la credibilità del nostro Paese. Nel frattempo il trattato è stato approvato da 26 Paesi su 27. Governi di destra e di sinistra, Paesi grandi e piccoli. Manca solo l’Italia. Capisco, è complicato rimangiarsi anni e anni di slogan, di post sui social, di propaganda. Ma lo avete fatto per tante altre cose, dai migranti alle pensioni. Lo dovrete fare anche sul MES”, ha affermato il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del PD.

Sulla governance europea c’è un intervento anche della Lega.

“Giusto ridurre il debito e il disavanzo eccessivo – questo è un dovere che ogni Stato deve portare avanti – però bisogna fare attenzione a vincoli troppo stringenti, a percorsi di aggiustamento troppo rigorosi, impossibili da mantenere che rischiano di causare dei danni irreparabili alla nostra economia anziché generare dei benefici. Invece bisogna puntare, come sottolineiamo noi, sulla valorizzazione degli investimenti soprattutto sul tema della transizione energetica e digitale, perché se si penalizzano gli investimenti, come qualcuno in Europa vuole fare, è difficile pensare che l’Eurozona possa crescere”. Così ha riferito il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo.

Con 106 voti a favore, 61 contrari e 13 astenuti il Senato ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. Approvate anche le parti delle risoluzioni, anche riformulate ulteriormente , presentate da PD, Italia Viva e Azione sulle quali il Governo ha espresso infine parere positivo.


Respinte quelle del Movimento 5 stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra.

Chissà cosa ci aspetta prossimamente prima di Natale. Più passa il tempo, più le legislature si arricchiscono di fatti e personaggi che ci riempiono la testa con parole parole parole…
 

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