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Post-giornata mondiale Aids : dati e considerazioni

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Lo slogan della Giornata “Let communities lead” già riferito nell’articolo del 31 novembre indica lotta all’AIDS tramite tutte quelle comunità che sono a rischio o sono colpite dall’HIV.

L’AIDS è una malattia infettiva ancora diffusa sul pianeta. Secondo i dati UNAIDS, nel 2022 39 milioni di persone erano HIV positive. Di questi, circa 5,7 milioni di persone non erano a conoscenza della loro positività all’HIV. Anche se inguaribile allo stato attuale, l’infezione da HIV è curabile mediante i cosiddetti farmaci “antiretrovirali”(infatti l’agente patogeno è un “retrovirus”). Purtroppo, l’accesso alle cure farmacologiche che attenuano gli effetti della patologia, migliorano la qualità di vita ed evitano quindi le conseguenze più devastanti della malattia non è sempre attuabile.L’UNAIDS riporta che nel 2022 solo 29,6 milioni di persone con l’HIV hanno avuto accesso a tali terapie antiretrovirali mentre oltre 9 milioni non hanno avuto la possibilità di disporre di cure. Il numero dei decessi è ancora alto con 630.000 morti nel solo 2022.

La distribuzione geografica della malattia è differente da un continente all’altro, con l’Africa a pagare da sempre il contributo più alto: 28 milioni di HIV positivi di cui 20 milioni nella sola Africa Orientale e Meridionale. Altro dato significativo (per la possibile trasmissione dell’HIV da madre a figlio) è che nelle giovani donne africane di età compresa tra i 18 e i 19 anni, il 13,6% è sieropositivo contro l’1,5% dei ragazzi della stessa fascia d’età. Questi numeri aumentano per le donne di 30 anni o più (secondo dati pubblicati dalla TWAS per l’UNESCO).

Come affermato dal Segretario Generale dell’ONU António Guterres – in occasione della Giornata Mondiale dell’AIDS ieri 1 dicembre– “possiamo e dobbiamo porre fine all’AIDS come minaccia per la salute pubblica entro il 2030. Raggiungere questo obiettivo significa rispettare il tema di quest’anno “Let communities lead”: la strada per porre fine all’AIDS passa attraverso le comunità. Dal collegamento delle persone alle cure, ai servizi e al sostegno di cui hanno bisogno, all’attivismo di base che spinge all’azione affinché tutte le persone possano realizzare il loro diritto alla salute. Sostenere chi è in prima linea nella lotta contro l’AIDS è il modo per vincere (…). Soprattutto, abbiamo bisogno di fondi. La risposta all’AIDS nei Paesi a basso e medio reddito ha bisogno di oltre 8 miliardi di dollari in più all’anno per essere completamente finanziata. Ciò deve includere un aumento dei finanziamenti per i programmi locali condotti da persone affette da HIV e per le iniziative di prevenzione condotte dalle comunità. L’AIDS si può sconfiggere”.

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