Home In Evidenza L’assistenza domiciliare, che fine ha fatto? Parla Fucci, presidente di Ali Onlus.

L’assistenza domiciliare, che fine ha fatto? Parla Fucci, presidente di Ali Onlus.

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Per quanti decenni si è detto che l’assistenza domiciliare avrebbe cambiato le sorti della medicina moderna?

Forse troppe.

In Italia, fornire assistenza domiciliare significa garantire al paziente di continuare a vivere tra i propri ricordi e affetti, senza essere privato di un servizio di cure necessarie per la sua condizione di salute. Questo assunto parte dall’idea che la casa sia lo spazio di cura principale, dove il paziente può essere assistito dal personale medico ed infermieristico, ma al contempo continuare a rimanere nel suo contesto sociale e familiare.

La definizione di cure domiciliari si può trovare all’interno dell’articolo 22 del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017, relativo alla Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza*, dove vengono indicate come percorsi assistenziali a domicilio, costituiti dall’insieme organizzato di trattamenti medici, riabilitativi, infermieristici necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita del paziente.

In altre parole, l’assistenza domiciliare è un servizio previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) con l’obiettivo di dare risposta ai bisogni di salute delle persone fragili in generale, quindi degli individui non autosufficienti, anziani, disabili e minori che necessitano di cure a domicilio in modo temporaneo o protratto nel tempo, ai fini della gestione della cronicità, della prevenzione della disabilità e del miglioramento della qualità di vita.

Quale è la defezione in Italia?

La carenza di personale, e le graduatorie, le decisioni che spettano a chi per esso affinché si decida chi ne ha diritto e chi no.

Quante persone con più di 65 anni ricevono assistenza domiciliare integrata (ADI) in Italia? Nel 2021, in Italia 403.003 persone over 65 – pari a poco meno del 2,9% delle persone over 65– hanno ricevuto cure ed assistenza presso il proprio domicilio.

E quante invece idonee, giovani magari, non ne hanno usufruito?

Ali Onlus, l’associazione medico scientifica che si occupa di migliorare qualitativamente la sanità territoriale, ha sostenuto una battaglia a riguardo.

Un caso su tutti idoneo al 100% non ha ricevuto dall’ADI, ciò di cui necessitava.

E allora ci viene da chiederci, sono sempre garantiti i livelli essenziali di assistenza?

Quanto tempo dovremmo ancora attendere prima che ogni cittadino possa rivendicare il diritto alla salute?

Alessandro Fucci, il presidente di Ali Onlus, ha dichiarato:

“Fin quando il malato in generale non è tutelato, questo mondo non è per gli essere umani.”

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