Home DIRITTO Nordio, un uomo, un perché.

Nordio, un uomo, un perché.

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Il ministro è ottimista, afferma che verranno colmati gli organici in magistratura entro il 2026.

Carlo Nordio : «entro il 2026 di colmare gli organici della magistratura».

Nordio, oggi 27 gennaio all’inaugurazione dell’Anno giudiziario a Brescia, ha detto che «il nostro impegno entro due anni è colmare intergralmente questo vuoto di organico» con la collaborazione del Csm. Il problema della carenza di organici è stato del resto sollevato dai presidenti delle principali corti d’appello

Corte Appello Milano: “non serve bulimia di riforme ma fondi”

La giustizia non ha bisogno di “bulimia riformatrice” ma di «essere amministrata e finanziata per (…) fronteggiare esigenze ordinarie e straordinarie come quelle imposte dagli obiettivi del Pnrr». Obiettivi che, «in una situazione di crescente scopertura di organici del personale amministrativo», e di «magistrati», sono a rischio. Così si è espresso il presidente della Corte d’Appello di Milano Giuseppe Ondei, il quale ha aggiunto che le sue parole non sono polemiche ma nascono dall’«esperienza» che porta a invocare «stabilità» del sistema rispetto alla «bulimia» di riforme.

L’Ordine degli Avvocati di Milano: non abbasseremo la guardia contro processi mediatici

«Occorre riaffermare l’essenzialità della funzione difensiva e la cultura del giusto processo. L’avvocatura non abbasserà mai la guardia, opponendosi con forza anche agli inaccettabili cortocircuiti mediatici dei giudizi». Così invece il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Antonio La Lumia, intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario.

«A Roma, il vero nodo della riforma del processo penale si può sinteticamente descrivere nella considerazione che nella Capitale d’Italia molti sono i reati, ma pochi i giudici destinati a farvi fronte». E’ quanto afferma il Presidente della Corte di appello di Roma, Giuseppe Meliadò, nella sua relazione in occasione della inaugurazione dell’Anno giudiziario. Poi ha aggiunto: «Per quantità e qualità dei fenomeni che si sono progressivamente radicati nel territorio della Capitale ma anche nei circondari di Latina, Velletri, Cassino e Frosinone, la realtà criminale del Lazio è oramai comparabile a quelle delle “capitali storiche” della criminalità organizzata del Paese. A Roma pochi giudici fronteggiano una criminalità in crescente espansione».

Solitamente con la AslimItaly mi occupo di malagiustizia, ovvero tutte le mancanze di cui le istituzioni sono responsabili verso i cittadini. Sono decenni che lamentano mancanza di organico, mancanza di fondi. E’ sempre così. Sinceramente non do credito alle parole del ministro, vedendo in prima persona quanto incerta sia la giustizia, ma anche letta, eludibile, visti i vari “lupi mannari” a piede libero in giro per l’Italia, e ai tanti casi di femminicidio cui assistiamo impotenti.

Egregio Ministro, io Le auguro di riuscire nelle sue affermazioni, ma non ci spero.

Mi dispiace.

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