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TON 618, il buco nero per eccellenza

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A circa 10,4 miliardi di anni luce dal nostro Pianeta, in direzione della costellazione dei cani da caccia. E’ là che si trova il buco nero al centro del quasar TON 618, con una massa stimata in 66 miliardi di volte quella del Sole. Vi rendete conto? Siamo niente a paragone, col nostro piccolo sistema solare…

Prima di tutto dobbiamo comprendere qualcosa di fondamentale, ossia cosa sono i fantomatici “QUASAR”.

Sono manifestazioni altamente energetiche nei nuclei di alcune galassie, che si ritiene siano alimentate dall’accrescimento di gas su buchi neri supermassicci (con una massa minima superiore alle centinaia di migliaia di volte quella del Sole) posti al loro centro. Si stima che tali “mostri” ingoino la massa equivalente a centinaia di pianeti Terra al minuto!

Questi supermassicci bucji neri si formano e crescono principalmente durante le fusioni di galassie. Quando due galassie di massa paragonabile si fondono, i loro buchi neri centrali si uniscono e una piccola percentuale del loro gas viene accumulata dal nuovo buco nero tramite la formazione di un disco di accrescimento, il tutto nell’arco di un tempo scala di circa 10 milioni di anni. Durante questo tempo, la conversione della sua energia gravitazionale in energia termica, unita ai grandi attriti, provoca un enorme surriscaldamento del gas, fino a centinaia di migliaia di gradi. L’accelerazione del gas a velocità relativistiche, l’emissione termica ed altri meccanismi (come i processi di sicrotrone e compton inverso, rispettivamente nella banda radio e gamma) fanno così in modo che una frazione della massa accresciuta (fino a valori dell’ordine del 10%) sia emessa sotto forma di radiazione, raggiungendo luminosità enormi, fino a un milione di miliardi di soli!

Il nome quasar venne dato inizialmente perché questi oggetti furono scoperti come potenti sorgenti radio, mentre nell’ottico avevano un aspetto puntiforme come una stella, risultando all’apparenza dei “quasi-stellar” object, ovvero oggetti molto simili a delle stelle molto lontane, seppur con anomala emissione radio. Dalla contrazione di questa espressione, nacque il nome “quasar”.

Vi rendete conto?66 miliardi la massa del sole! Per fortuna è lontano, lontano…10 miliardi di anni luce non sono una passeggiata, anche per i corpi celesti assurdi, compreso quello che l’occhio elettronico di Event Horizon Telescope ancora non coglie.

Secondo alcuni fisici, l’universo si “reincarna” quando alla fine, tutti i buchi neri si riuniscono e BANG, eccoci di nuovo a fare la fila alla posta oppure a scaldare noodles.

Fonti:

Kauffmann et al.; Mon. Not. R. Astron. Soc.311, 576±588 (2000)

Massaro et al. 2009; Astronomy and Astrophysics, Volume 495, Issue 2, 2009, pp.691-696

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