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Camera, caso Verdini(padre e figlio), le opposizioni chiedono intervento Salvini: “Riferisca in Aula”

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L’inchiesta sulle commesse presso l’ Anas che coinvolge il figlio di Denis Verdini arriva nell’aula della Camera impegnata sulla manovra 2024. I 5 Stelle chiedono che il ministro Matteo Salvini riferisca in aula. Si associano alla richiesta anche PD e Alleanza Verdi e Sinistra. Ma la bagarre esplode quando Enrico Costa di Azione, ‘titolare’ dell’emendamento che vieta la pubblicazione letterale delle ordinanze di custodia cautelare, si smarca dalla richiesta rompendo, tra le proteste, il fronte delle opposizioni. “Non possiamo portare avanti lo schema delle informative a gettone, a gettone della stampa quotidiana. Non si interessa il Parlamento all’inizio di un inchiesta”, dice Costa.

Federico Cafiero de Raho dei 5 Stelle ha chiesto un’informativa urgente di Salvini sul “sistema di consulenza e appalti pubblici banditi da Anas” perché “bisogna che il parlamento sappia in quale misura i fatti coinvolgano Anas, per quanti e quali appalti, quali misure adottate per prevenire la corruzione, quale coinvolgimento degli esponenti delle istituzioni” e per questo “chiediamo che il ministro venga urgentemente a riferire rispettando in pieno la presunzione di innocenza ma pretendendo chiarezza sui fatti di cui la stampa parla”.Il PD con Debora Serracchiani si associa alla richiesta presentata da Cafiero de Raho. “Apprendiamo dai quotidiani odierni vicende gravissime che riguardano alcuni membri del governo. Non ci riguarda la vicenda giudiziaria che avrà il suo corso, ma il punto politico si. Il governo non ha ancora ritenuto di smentire quanto riportato dai giornali. È necessario quindi fare chiarezza circa comportamenti incompatibili con il buon funzionamento delle istituzioni”. E poi ancora Angelo Bonelli per Alleanza Verdi Sinistra: “La vicenda giudiziaria farà il suo corso, ma che esponenti di governo incontrino in abitazioni private o a cena imprenditori con interessi su appalti è un problema politico”.

Intervenendo in proposito, Debora Serracchiani cita inoltre l’emendamento Costa: “Rileviamo inoltre che veniamo a conoscenza di queste gravi vicende dal contenuto dell’ordinanza di custodia cautelare, proprio quell’atto che, grazie all’emendamento bavaglio all’informazione di Costa e della maggioranza, non sarà più possibile apprendere come cittadini”.

Ancora Costa di Azione. “Vorrei ricordare a Cafiero de Raho che non siamo in tribunale a fare requisitorie, vorrei ricordargli sommessamente che ha cambiato mestiere”. E qui già partono le prime protesta dai banchi delle altre opposizioni. Continuando: “Ho ascoltato l’onorevole Bonelli dire ‘non siamo interessati dalle vicende giudiziarie’ quando ogni settimana presenta un esposto alla magistratura” e “ho ascoltato l’onorevole Serracchiani dire che è una ‘questione politica’, quando con alcuni esponenti del suo partito ha cercato di costituirsi parte civile nel procedimento penale nei confronti di un sottosegretario”, prosegue interrotto a riprese.

Quindi Costa si disimpegna dalla richiesta di informativa di Salvini: “Non possiamo portare avanti lo schema delle informative a gettone, a gettone della stampa quotidiana. Non si interessa il Parlamento all’inizio di un inchiesta. Anche io ho letto il riferimento a un sottosegretario non indagato ma mi sembra che siano fatti del 2021, quando c’era il governo Draghi, è evidente che andare a chiamare un ministro in carica su temi passati sia una cosa fatta a sproposito”.

E’ questa una vicenda che ha ancora tanti punti che devono essere chiariti, ma alla luce di quanto riportato sia in parlamento, sia dalle altre testate, non meraviglia che in Italia si presentino ancora casi del genere.

(Fonte:ADN-Kronos)

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