Home Politica un 2024 pieno di elezioni

un 2024 pieno di elezioni

92
0

A giugno si terrà la più grande elezione transfrontaliera del mondo, quando più di 400 milioni di persone  voteranno per le elezioni europee. Ma non sarà l’unico grande appuntamento elettorale: Stati Uniti, India Indonesia, Bielorussia, Iran e Russia, ma anche Taiwan e Regno Unito, sono attesi da appuntamenti elettorali importanti.

I potenziali cambiamenti di governo potrebbero spostare in modo decisivo l’equilibrio nello scenario geopolitico, con un forte impatto sull’Unione Europea. Le elezioni metteranno alla prova la tenuta delle democrazie globali, tra i dubbi di un crescente arretramento della democrazia e la crescita dei regimi autoritari.

1. Elezioni presidenziali negli Stati Uniti – 5 novembre prossimo

Lo spauracchio del ritorno alla Casa Bianca del candidato repubblicano Donald J. Trump rende il 2024 un anno potenzialmente esplosivo per la politica mondiale e la posta in gioco per l’Europa è davvero alta.

Ma la candidatura di Trump alla presidenza potrebbe essere finita prima di cominciare. La Corte Suprema del Colorado ha stabilito che l’ex presidente non può candidarsi nello Stato a causa del suo ruolo nell’attacco al Campidoglio del gennaio 2021(Capitol Hill). Il suo vantaggio sui rivali repubblicani alle primarie gli permetterebbe probabilmente di vincere senza candidarsi in Colorado ma la sentenza crea un forte precedente per cause simili che potrebbero proibirgli di competere in altri Stati. La Corte Suprema ha il suo peso. Una vittoria repubblicana, ad ogni modo, potrebbe modificare la posizione USA sull’Ucraina, dato che alcuni nel partito chiedono di limitare gli aiuti militari e finanziari a Kiev. Ma potrebbe anche significare un ritorno alle dispute commerciali. La precedente amministrazione repubblicana guidata da Trump ha infatti imposto tariffe doganali agli alleati europei nel tentativo di proteggere i produttori americani. Entrambe le parti hanno concordato una tregua temporanea, ma Trump ha promesso di introdurre una tariffa del 10% su tutte le importazioni straniere se sarà rieletto. Un cambio di amministrazione potrebbe anche avere un impatto sulle trattative in corso per consentire all’UE di esportare negli Stati Uniti minerali essenziali utilizzati per la produzione di batterie elettriche senza essere colpita dai dazi dell’Inflation Reduction Act.

Elezioni europee : 6-9 giugno

Le proiezioni per le elezioni nei 27 Stati membri suggeriscono di un’impennata di consensi per i partiti definit “euroscettici” e di estrema destra, che già hanno trionfato in Italia, Finlandia e Svezia e più di recente nei Paesi Bassi

Secondo gli ultimi sondaggi il gruppo di estrema destra Identità e Democrazia potrebbe ottenere 87 seggi nel nuovo emiciclo, composto da 720 membri, concorrendo con i liberali per diventare il terzo partito dell’Eurocamera. L’estrema destra potrebbe dunque diventare l’ago della bilancia tra i due principali gruppi, conservatori e socialisti, che tradizionalmente cooperano per garantire il funzionamento delle istituzioni europee.

La recessione economica nelle principali economie dell’UE, il malcontento che si diffonde nelle aree rurali, il cambiamento climatico e la migrazione sono i temi principali della campagna elettorale.

Le elezioni decideranno anche chi guiderà la prossima Commissione Europea, con l’attuale presidente Ursula von der Leyen in prima posizione.

Elezioni legislative in Portogallo – 10 marzo

Il Presidente del Portogallo ha indetto elezioni flash a novembre, dopo che il primo ministro socialista António Costa è stato costretto a dare le dimissioni(rimanendo comunque in carica per gli affari correnti) a causa di un’ampia indagine sulla corruzione. Il Partito Socialista spera che il suo nuovo leader Pedro Nuno Santos possa rimanere al governo in un Paese da anni baluardo della sinistra europea.

I sondaggi indicano una corsa contro l’opposizione conservatrice, il Partito Socialdemocratico: attualmente le due formazioni politiche sono in parità nei sondaggi con circa il 27% dei voti.

Ma anche il Portogallo potrebbe assistere a un’ascesa di estrema destra. Chega (“Basta”), un partito radicale che mira a sconvolgere il tradizionale sistema bipartitico ed è alle costole dei due partiti tradizionali con il 17%.

Chega è stato oggetto di critiche  per aver “avvelenato” il dibattito nazionale con una retorica razzista, anti-Lgbtq+, anti-immigrati e anti-rom.

Elezioni federali in Belgio – 9 giugno

Il Belgio terrà una doppia elezione all’inizio di giugno, con le europee e le politiche nello stesso giorno. Il Paese, che conta 11,6 milioni di abitanti, è noto per la sua politica frammentata e per i complessi accordi di condivisione del potere la coalizione di governo attuale conta sette partiti.

Secondo i sondaggi, gli indipendentisti fiamminghi di estrema destra di Vlaams Belang sono in testa nelle Fiandre, il Partito socialista in Vallonia, mentre i liberali sono destinati a vincere a Bruxelles.

Il primo ministro Alexander de Croo vorrà sfruttare il semestre di presidenza belga del Consiglio dell’UE, che inizierà a gennaio, per la campagna elettorale. Ma il suo partito liberale, Open Vld, è ai minimi storici nei sondaggi delle Fiandre. La sua decisa posizione sul conflitto di Gaza e la crisi di governo seguita al recente attacco terroristico a Bruxelles hanno diminuito pesantemente i suoi consensi.

Elezioni legislative austriache – Autunno

Anche le elezioni austriache potrebbero rivelarsi uno punto cruciale per l’avanzata dell’estrema destra in Europa.

Il Partito della Libertà dell’Austria (FPÖ) attualmente detiene il 30% dei voti. Il suo sostegno è in crescita dopo lo **scandalo Ibiza**del 2019, quando l’allora vice-cancelliere e capo  Heinz-Christian Strache venne filmato mentre elargiva favori politici a uomini d’affari russi.

Le politiche anti-lockdown del partito durante la pandemia di Covid-19 e le sue critiche alle ripercussioni economiche delle sanzioni europee alla Russia gli hanno permesso di riconquistare la fiducia degli elettori di destra, mentre le lotte intestine tra i partiti centristi lo hanno indirettamente favorito.

Se questo slancio continua, è possibile che il prossimo cancelliere austriaco provenga proprio dalle file dell’FPÖ.

Altre elezioni da non sottovalutare

La Finlandia a Gennaio eleggerà il suo nuovo presidente e  Lituania e Croazia terranno le elezioni parlamentari rispettivamente il 12 maggio e il 22 settembre.

Le elezioni presidenziali in Ucraina dovrebbero svolgersi in primavera, ma la legge vieta il voto in condizioni di legge marziale e presidente Volodymyr Zelensky ha già detto che andare al voto in tempo di guerra sarebbe “assolutamente irresponsabile”.

La Russia eleggerà il suo presidente il 17 marzo. Ma con i media indipendenti soffocati e i critici imprigionati o in esilio, Vladimir Putin ha la strada spianata per un nuovo mandato. Anche Ekaterina Dunstova è stata magistralmente estromessa dalla Commissione Elettorale.

Altre elezioni non propriamente democratiche sono previste in Iran il primo marzo e in Bielorussia il 25 febbraio. Si sa già quale piega prenderanno.

L’Indonesia andrà al voto il 14 febbraio e l’India tra aprile e maggio. Il voto indonesiano è destinato a essere la più grande elezione al mondo in un solo giorno, con oltre 200 milioni di elettori aventi diritto.

I cittadini di Taiwan si recheranno alle urne per le elezioni presidenziali il 13 gennaio, mentre il Regno Unito terrà le elezioni generali entro la fine del 2024, come ha confermato il primo ministro britannico Rishi Sunak.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui