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Trump non si smentisce

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Donald Trump ha affrontato in modo violento la crisi dei migranti durante un comizio in New Hampshire accusando le persone che attraversano il confine letteralmente di “avvelenare il sangue degli Stati Uniti”.

La retorica anti-migranti dell’ex presidente USA non è una novità ma a Durham, a poche settimane dalla primarie dei Repubblicani in Iowa, ha raggiunto nuovi picchi di aggressività.

“Stanno avvelenando il sangue del nostro Paese. Stanno arrivando nel nostro Paese, dall’Africa, dall’Asia, da tutto il mondo”, ha attaccato il tycoon (capitano d’industria) confermando che se tornerà alla Casa Bianca inasprirà le leggi sull’immigrazione varate nel suo primo mandato.

Durante questo comizio in New Hampshire, il candidato presidente Repubblicano si è dunque lanciato in una durissima accusa contro gli immigrati, tema che è stato il suo leit motiv nelle elezioni del 2016.

Secondo Donald Trump i migranti che arrivano negli Stati Uniti “stanno avvelenando il sangue americano. Stanno arrivando nel nostro Paese dall’Africa, dall’Asia, da tutto il mondo”.

Dopo una dichiarazione molto simile pronunciata ad ottobre Joe Biden aveva risposto che parlare di “sangue dell’America avvelenato, riecheggia frasi usate dai nazisti”. Secondo quanto riportato dalla agenzia di informazione televisiva Cnn, Trump intende, in caso di secondo mandato, attuare una politica anti-immigrati molto più dura di quella del primo mandato, con il piano di realizzare dei campi di detenzione negli Usa dove rinchiudere i migranti in attesa di rimpatrio forzato.

L’ex inquilino della Casa Bianca davanti a circa 4mila sostenitori ha infine promesso: “Vinceremo le primarie del New Hampshire, poi schiacceremo il corrotto Joe Biden il prossimo novembre”. Il New Hampshire è il secondo Stato che ospiterà le primarie dei repubblicani, il 23 gennaio, dopo l’Iowa. “Il New Hampshire eliminerà i falsi Rino (Republicans only in name, repubblicani solo di nome)”, ha dichiarato l’ex presidente riferendosi ai rivali Ron DeSantis e Nikki Haley, l’ex ambasciatrice di Trump all’Onu. “Vi tradiranno proprio come hanno tradito me”, ha avvisato il tycoon ai sostenitori che gli urlavano “We love you”( noi ti amiamo). Trump per concludere ha insultato il governatore dello Stato, Chris Sununu, che martedì ha dato il suo sostegno alla Haley, definendolo un “ragazzino viziato”.

Il linguaggio aspro violento e accusatorio di D.J. Trump non si smentisce affatto. Toni sempre duri, accuse velate e non, uso di spauracchi per accattivarsi il sostegno di coloro( tanti in USA) che non hanno un sentore ideologico e che travisano il patriottismo seguendo la persona e non il pensiero. Ed è su questo che conta Trump, il primo ex presidente che , ancora libero, poteva diventare il primo dittatore autorizzato in America, dopo gli scontri di Capitol Hill. Ma gli americani, popolo ricco proprio per la varietà etnica, hanno il difetto di cadere come pere cotte quando sentono le parole che fanno loro comodo, quando trovano un capro espiatorio su cui scagliarsi e bersagliare con una raffica di proiettili stile NRA(l’associazione cui era membro anche Charlton Eston, armati fino ai denti).

Trump non dovrebbe nemmeno candidarsi, viste le dichiarazioni venefiche cui è abituato, date le magrissime figure di cui si è reso attore e gli scarsi risultati del suo mandato. Per non parlare dei metodi nazisti con i quali vorrebbe limitare l’immigrazione. Ma l’Americana, non era, proprio per sua natura, Terra di Occasioni, Patria della Libertà? Tutti discendono da immigrati in America. Gli unici veri autoctoni americani sono i bisonti nelle vaste praterie.

Le prossime elezioni presidenziali in Usa saranno una incognita su cui scommettere. Solo che gli USA, da superpotenza, sono una parte importante dello scenario mondiale, antagonisti di Cina e Russia, “amici” dell’Europa e di Israele, baluardo difensivo della libertà.

Vedremo. See you Donald (ci vediamo, Donald).

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