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Migranti, violenta protesta al Cpr di Gorizia: incendiati i locali 

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Incendiati materassi, coperte ed effetti personali. Lancio di oggetti contro il personale di vigilanza

Una violenta protesta è scoppiata ieri nel Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca di Isonzo, a Gorizia. Alcuni ospiti hanno appiccato sei diversi incendi a materassi, coperte ed effetti personali, alimentando la tensione con un lancio di oggetti verso il personale di vigilanza. Per consentire lo spegnimento delle fiamme e il ripristino dell’ordine all’interno delle camerate, la Questura ha disposto l’ingresso di alcuni operatori delle forze dell’ordine all’interno della struttura.

Proprio a causa dei frequenti incendi e dei danneggiamenti, il Cpr di Gradisca ospita 87 persone invece delle 120 per cui è stato preposto. Una situazione che si ripete anche a livello nazionale, dove le continue devastazioni all’interno delle strutture riducono l’ospitalità da 1400 ad appena 600 posti.

C’è da chiedersi se gli ospiti della struttura siano violenti per loro natura o per la condizione di “stallo” in cui si trovano attualmente.

Il fenomeno non è isolato, e sembra ripetersi frequentemente a testimonianza di un disagio psicologico nell’impossibilità di avere una propria identità una volta giunti in Italia.

Le politiche sociali in Italia non sono di certo un fiore all’occhiello da esibire. Purtroppo, anche come nel caso della cooperativa Karibu è difficile fare affidamento sulla sicurezza e la salubrità di determinate strutture di accoglienza.

Finché i flussi saranno costanti il numero degli ospiti aumenterà, e le strutture non potranno contenere i migranti ed il loro disagio per le condizioni in cui versano una volta sbarcati sulle nostre coste.

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