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ULTIM’ORA CRONACA: Omicidio Rancilio, fermato il figlio: è accusato di aver ucciso la madre

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Fiorenza,la madre 73enne, trovata morta in casa a Milano. Era la presidente della fondazione intitolata al fratello, ucciso a 26 anni dopo un rapimento con un triste epilogo.

Nelle prossime ore sarà formalizzato il fermo per Guido Pozzolini Gobbi Rancilio. Il 35enne è indiziato per l’omicidio volontario di sua madre, Fiorenza Rancilio, trovata senza vita nel salone del suo appartamento al nono piano di via Crocefisso 6 a Milano,gli investigatori della sezione Rilievi del nucleo investigativo dell’Arma stanno ora cercando l’arma del delitto, con la quale sarebbe stata colpita più volte. Da alcuni giorni non si avevano più notizie di Fiorenza. Il custode, preoccupato, è salito nel primo pomeriggio per verificare le sue condizioni e ha fatto la macabra scoperta. L’addetta alle pulizie aveva segnalato l’impossibilità di accedere all’appartamento a causa di una serratura bloccata, questa mattina. Per questo, aveva provato a chiedere informazioni nelle sedi delle società immobiliari Omnium e Palladium, gestite dalla famiglia Rancilio e situate nello stesso complesso di via Crocefisso 8. Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire gli ultimi giorni di vita della vittima e di comprendere le circostanze che hanno portato al tragico epilogo. L’uomo, cittadino svizzero nato a Lugano, al momento si trova ricoverato al Policlinico di Milano, dove è stato trasportato questa mattina in stato catatonico dopo essere stato prelevato dall’appartamento della madre.

Stando a quanto ricostruito al momento dagli inquirenti, la 73enne sarebbe deceduta nella mattinata del 13 dicembre. Ogni giorno Rancilio intorno alle 9:30 raggiungeva il suo ufficio che si trova nello stesso palazzo in cui risiedeva. A far insospettire i dipendenti è stata proprio la sua assenza.

La 73enne è stata trovata distesa nel salotto già vestita per uscire di casa, ma con parte del corpo avvolta in asciugamani e coperte forse per tamponare il sangue che le usciva dalla profonda ferita inferta alla testa. In una stanza accanto c’era suo figlio, Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, in stato confusionale al punto da quasi non riuscire a esprimersi e, quindi, non in grado di rispondere alle domande degli investigatori.In casa, al momento del ritrovamento, c’era il figlio trentacinquenne della vittima, che risiede nell’appartamento al piano sottostante, l’ottavo. L’uomo, che nelle ore precedenti aveva assunto psicofarmaci, è stato interrogato dagli investigatori e successivamente trasportato in ospedale in stato di shock. Dalle prime informazioni, emerge che l’attico al nono piano era chiuso dall’interno. L’uomo è stato dunque ascoltato dagli investigatori per fare luce sulla dinamica degli eventi.

Una storia tragica

Gervaso Rancilio, padre di Fiorenza, fece la sua fortuna in Francia, prima di fare ritorno in Italia. Qui, costruì interi quartieri in alcune località dell’hinterland milanese. Una delle tappe significative della sua carriera fu un cantiere a Cesano Boscone, proprio davanti al quale lui e suo figlio Augusto furono attaccati il 2 ottobre 1978 da un commando di otto individui. In quell’occasione, Augusto venne sequestrato dall’Anonima e caricato su un furgone. Successivamente, Saverio Morabito, capo dell’operazione, dichiarò che Augusto era stato ucciso nel tentativo di opporsi ai rapitori. In memoria del fratello, Fiorenza fondò la “Fondazione Augusto Rancilio”, in cui  ricopriva il ruolo di presidente. La fondazione nacque con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di Augusto e affrontare le problematiche legate ai sequestri. “Su quanto successo non abbiamo nulla da dichiarare” riferisce la Fondazione Rancilio che ha sede a villa Arconati, una delle dimore storiche più imponenti nell’hinterland milanese, risalente al 1600.

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