Home Cronaca Uccise a coltellate moglie e suocera, chiesto l’ergastolo per Jawad Hicham

Uccise a coltellate moglie e suocera, chiesto l’ergastolo per Jawad Hicham

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E’ stato chiesto l’ergastolo stamane dal P.M. Marco Dioni al processo in Corte d’Assise per l’imputato Jawad Hicham, 38 anni, maghrebino, accusato di aver accoltellato mortalmente con 20 fendenti la compagna Sara Ruschi, 35 anni e tre verso la suocera Brunetta Ridolfi, 76, nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi ad Arezzo.

Sara Bruschi, un mese prima di morire, aveva cacciato di casa il 38enne per poi riaccoglierlo dopo 10 giorni prima dell’aggressione mortale. 

Il duplice delitto avvenne nella casa di via San Lorentino dove la coppia viveva con i due figli di 16 e 2 anni.

“Un ragazzino diventato troppo grande subito, in questo duplice omicidio il bene supremo ovvero la vita è stato distrutto”, ha aggiunto l’avvocato di parte civile Alessandra Panduri che rappresenta il nonno 82enne, ora tutore dei due minori, e gli zii, per i quali ha chiesto un risarcimento di oltre 400mila euro.

La difesa del marocchino aveva chiesto che il 38enne fosse sottoposto a perizia psichiatrica, istanza  rigettata dalla Corte d’Assise. Nell’arringa finale l’avvocato aveva chiesto che non venisse riconosciuta l’aggravante del legame parentale e la possibilità di accedere al rito abbreviato.

L’udienza oggi si è aperta con la requisitoria del P.M. che ha ricostruito quanto accaduto quella notte: la furia omicida sarebbe nata dopo una serie di messaggi SMS tra l’imputato e la compagna, che erano in due stanze diverse, diventati poi in insulti. È emerso che Sara Ruschi lavorava duramente per sostenere i figli e come la donna potesse contare fiduciosamente solo sul figlio 16enne per ogni questione di casa e per tenere a bada la sorellina di 2 anni, e non sul marito.

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