Ampliato il perimetro del reato di riciclaggio. Con l’approvazione, ieri, in via definitiva dal Consiglio dei Ministri di ieri del decreto legislativo che riforma il reato di riciclaggio, scatteranno le manette anche quando il provento derivi da delitto colposo, e in molti casi anche se provenga da contravvenzioni.

Precisamente, si tratta dell’intervento normativo che attua la direttiva (UE) 2018/1673 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2018 sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale, prevedendo che tutti i delitti, sia dolosi e colposi, a prescindere dalla pena per essi prevista, diventino presupposto dei reati di riciclaggio e autoriciclaggio.

Le norme pre riforma. Per comprendere la portata della modifica è bene avere chiara la struttura della fattispecie: perché il delitto di riciclaggio si configuri, è infatti necessario che in precedenza sia stato commesso un altro illecito penale (c.d. reato presupposto), incriminando la norma la condotta di chi trasferisca o sostituisca il denaro, i beni o le altre utilità proprio provenienti da tale reato presupposto, ovvero compia in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza criminosa.

Da AslimItaly

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