È nullo l’accertamento a carico del professionista emesso dall’ufficio per le irregolarità nel conto cassa.

Si tratta infatti di una registrazione contabile facoltativa che non giustifica l’atto impositivo.

È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 29182 del 20 ottobre 2021, ha accolto il ricorso di un notaio.

La vicenda riguarda il professionista che aveva un conto cassa con un saldo superiore a mezzo milione di euro.

Per l’ufficio vi era uno scostamento dalle medie di settore e, dunque, era scattato l’atto impositivo. Lui lo ha impugnato senza successo di fronte a Ctp e Ctr di Palermo ma senza successo.

Quindi è arrivato di fronte alla Suprema corte che ha completamente ribaltato il verdetto accogliendo nel merito il gravame, annullando per sempre l’accertamento.

Da AslimItaly

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