Home Economia DIRITTO E FISCO:Il riordino delle imposte sostitutive non tocca il regime forfettario

DIRITTO E FISCO:Il riordino delle imposte sostitutive non tocca il regime forfettario

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Il riordino delle imposte sostitutive previsto nella delega fiscale non tocca il regime forfettario. Mentre la prevista aliquota uniformata per le imposte sostitutive al 23% lascia vincitori e vinti. Emerge dalla lettura della legge delega fiscale approvata dal consiglio dei ministri il 5 ottobre 2021. Per quanto riguarda il regime dei forfettari, la legge delega non recepisce le indicazioni fornite dall’indagine conoscitiva redatta dalla commissione finanze di camera e senato; dunque il forfait non dovrebbe subire cambiamenti rispetto la versione attuale. Nell’indagine conoscitiva citata si suggeriva unicamente la revisione della fase di uscita dal forfettario in seguito al superamento dei 65 mila euro (il limite massimo di ricavi/fatturato per la permanenza nel regime), ritenuta ostativa poi indurrebbe gli utilizzatori a non produrre reddito oltre tale soglia per evitare il ritorno alla più onerosa Irpef al posto della tassa flat. Per superare questo scoglio era consigliato un regime parallelo opzionale per i due anni d’imposta successivi allo splafonamento con aliquote al 20% ed al 10% al posto delle attuali 15% e 5% per le nuove attività. Tornando alle imposte sostitutive, la prevista aliquota uniformata al 23% lascia vincitori e vinti. Dovrebbe aumentare infatti l’aliquota della cedolare secca sulle locazioni, sia la versione base del 21% sia (ma ancora non è certo) quella ridotta del 10% in caso di contratti a canone concordato. Si abbassa invece l’imposizione su redditi da capitale.

Da un approfondimento di ItaliaOggi

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