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Auto, già esauriti i fondi dell’ecobonus

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Il mercato italiano dell’auto si trova dinanzi a un bivio di cruciale importanza. I dati sulle immatricolazioni di maggio scontano la mancanza di incentivi, ma i fondi per gli ecobonus – ripartiti proprio ieri – sono andati esauriti in poche ore. Dinanzi al governo, dunque, si pone una sfida non semplice: sovvenzionare oppure lasciare che la legge della domanda e dell’offerta faccia il proprio corso.

Vale la pena di partire dalla fine. Ieri, in meno di nove ore dall’apertura della piattaforma ecobonus del ministero delle Imprese, sono andate esaurite tutte le risorse disponibili per le prenotazioni degli incentivi sulle auto elettriche per un ammontare complessivo di 201 milioni di euro. Contemporaneamente, i dati del ministero delle Infrastrutture evidenziavano che il mercato dell’auto in Italia a maggio ha registrato un calo del 6,6% (139.581 immatricolazioni) rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi cinque mesi dell’anno sono state vendute 726.311 vetture (+3,5% annuo). I trasferimenti di proprietà sono stati 482.765 (+7,7%). Il volume globale delle vendite mensili, pari a 622.346, ha interessato per il 22,43% vetture nuove e per il 77,6% vetture usate.

Guardando alle performance dei marchi in maggio, Stellantis ha messo a segno 42.334 registrazioni (-13,9% annuo, -0,5% ad aprile) nonostante cinque modelli (Panda, C3, Ypsilon, Avenger e Corsa) siano nella top ten. I rialzi più significativi sono stati quelli di Nissan (+36,2% a 3.072 unità) e Land Rover (+25,6% a 1.079 unità). Per quanto riguarda le quote di mercato, alle spalle di Fiat (-11,8% a 12.960 unità con il 9,3% del mercato), Toyota ha fatto registrare un rialzo delle immatricolazioni del 2,8% a 11.599 unità. Il market share della casa giapponese è in calo all’8,3%, lo stesso di Volkswagen (11.490 unità, +3,6%). Renault è salita al 5,9% con 8.232 vetture immatricolate (+20,6%).

Nei primi cinque mesi del 2024 il mercato dell’auto italiano è in calo del 20,3% sullo stesso periodo del 2019. La lunga attesa per l’adozione di incentivi ha influito sulla performance, ha chiosato il Centro studi Promotor. «Stupisce favorevolmente – sostiene il presidente Gian Primo Quagliano – l’alta quota di prenotazioni per le auto elettriche dovuta sicuramente all’entità degli incentivi, ma auspicabilmente anche ad un accresciuto interesse per questo tipo di auto». Secondo il presidente Unrae, Michele Crisci, «non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture: mancano ben 178,3 milioni e sarà adesso necessaria l’emanazione di un Dpcm apposito per evitare l’ennesimo periodo di incertezza». Per il presidente Anfia, Roberto Vavassori, «la priorità del settore automotive in Italia e in Ue è la definizione di un piano di politica industriale che metta al centro la competitività delle imprese e le supporti in maniera efficace».

E sempre a proposito di politica industriale, c’è da registrare l’inatteso calo dell’indice Pmi manifatturiero in Italia che a maggio si è attestato a 45,6 punti dai 47,3 di aprile e al di sotto delle attese di 48 punti, rimanendo sempre in area di contrazione dell’attività economica.

Notevole.

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