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Paulonia, la speranza Verde

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Può combattere lo smog, si ricava un ottimo legno e la pianta è bella, decorativa e ricca di fiori.

L’albero di Paulonia, chiamata anche Paulownia, è di origine asiatica. Dalle dimensioni imponenti, può raggiungere un’altezza di 20 m, ha una grande chioma uniforme, produce dei grandi fiori color glicine.

La sua coltivazione non richiede particolari sforzi agricoli, ha bisogno solo di sole e di un terreno drenato, non richiede grandi cure. Cresce rapidamente e riesce a formare grandi piantagioni in breve tempo. Ha bisogno di poca acqua, e questo è un dato importante, perché si è pensato di adottarla in Africa per porre una “barriera” all’estensione del deserto(la cosiddetta “desertificazione”).

È conosciuta anche come pianta anti-smog. Ogni ettaro coltivato riesce ad assorbire circa 30 tonnellate di CO2 all’anno. Inoltre, i suoi fiori sono molto apprezzati dalle api, che possono arrivare a produrre fino a 5 q di miele all’ettaro.

Quindi bella, facile da coltivare, dalle ottime qualità ecologiche. Potrebbe essere una soluzione per migliorare le aree verdi urbane.

Si adatta a qualsiasi tipo di terreno e non necessita di grandi cure, ma vediamo nel dettaglio come coltivarla.

  • Habitat. Preferisce un luogo esposto a pieno sole, ma cresce bene anche in penombra soprattutto in zone con estati calde. Non ama molto il vento, e le grandi foglie potrebbero rompersi. Questa pianta cresce in fretta, necessita dunque di spazio per le sue radici, e anche per il suo sviluppo. Le sue grandi foglie cadono in autunno. Meglio posizionare l’albero dove ci sia spazio a sufficienza per non dare fastidio ad altre piante o un edificio.
  • Temperatura. Si adatta al clima sia caldo che freddo, si può coltivare anche a 2000 metri di altitudine, ma l’ideale è una temperatura nei primi anni tra i 15 e i 33°. La specie più resistente è la P. tomentosa.
  • Terreno. Sono consigliati terreni leggeri, ben drenati e sabbiosi mentre sono da evitare terreni argillosi, rocciosi e con ristagni idrici. Non tollera la salinità, quindi non è adatta alle zone di mare. Cresce meglio in zone con pochi venti.
  • Irrigazione. È necessaria soprattutto nei primi anni di vita. Poca irrigazione può causarne la morte, ed il terreno deve essere però ben drenato. Si consiglia di utilizzare il metodo di irrigazione a goccia.
  • Potatura. Andrebbe potata subito dopo la caduta dei fiori. Se ne consiglia la potatura a fine estate o all’inizio dell’autunno. In caso di rami malati o danneggiati o che crescono in direzioni indesiderate, si consiglia di rimuoverli con delicatezza, senza lasciare ferite troppo ampie.
  • Riproduzione. Soprattutto per seme, ma anche per talea o per margotta se si intende farne un bonsai. Per talea è importante usare rami di piante che abbiano già un anno di vita.

In una precedente ricerca ho scoperto le proprietà della Mangrovia, che può crescere in ambienti salini e produce molto ossigeno, ma la Paulonia può fare altrettanto per l’ambiente “disintossicando” questo povero mondo malato.

Potremmo adottarla anche qui in Italia, se ci fossero politiche agricole e investimenti, ma forse sarà parte del programma del prossimo governo.

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