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La Giornata della memoria: non dimenticate

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Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 Gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime della “Shoa”(Olocausto). È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005durante la 42ª riunione plenaria.

Questo è quanto riportato su Wikipedia, ma c’è molto di più.

Vittime dei regimi nazisti e fascisti: persone ebree, ma anche omosessuali, con disabilità o di etnia rom. Una storia che non può essere raccontata senza capire come e dove è nata.

In Italia, come nel resto d’Europa, già dal II secolo avanti Cristo vivevano persone ebree. Per gli Ebrei la religione era molto importante. La Bibbia, il loro testo sacro, conteneva anche leggi e regole di comportamento(Torah).

Nel settembre del 1938, il Governo fascista aveva approvato delle leggi che facevano distinzione tra le persone di cosiddetta “razza ebraica” e di “razza ariana”, cioè senza antenati ebrei. Da quel giorno, tutti i bambini e gli insegnanti ebrei erano stati espulsi dalla scuola pubblica. Due mesi dopo erano stati licenziati tutti gli ebrei che lavoravano nei Comuni, alle Poste, alle ferrovie. Gli ebrei non potevano più avere terreni, fabbriche, uscire dall’Italia, entrare in una banca. Si cominciò a cancellare l’identità prima della persona in sé. Eppure ancora oggi, a distanza di decenni, esistono discriminazioni di ogni tipo.

Il 10 giugno del 1940 Mussolini dichiarava che l’Italia sarebbe entrata in guerra insieme alla Germania comandata dal nazista Hitler. Hitler già da tempo stava già dando la caccia agli ebrei ma anche alle persone rom, agli omosessuali, alle persone con disabilità, a chi si opponeva. In Italia per gli ebrei si metteva male: non potevano più nemmeno entrare nei negozi. Chi ne aveva la possibilità, decise di emigrare in altri Paesi dove non c’era la guerra. Gli ebrei erano diventati nemici dell’Italia.

Nel mese di luglio del 1943 gli eserciti che combattevano contro l’Italia e la Germania arrivarono in Sicilia. Mussolini perse il potere. L’8 settembre 1943 veniva annunciata una tregua tra l’Italia e i nemici ma Mussolini formò un nuovo governo col sostegno delle truppe tedesche. Fu in quel momento che la polizia tedesca e più tardi anche quella fascista iniziarono ad arrestare gli ebrei.

Molti venivano condotti nei campi di concentramento , strutture che radunavano per un certo periodo molte persone facendole vivere in durissime condizioni: al freddo, con pochissimo cibo, in letti dove stavano anche in sette-otto. In Italia, per esempio, esistevano un campo di concentramento “a Fossoli, in Emilia Romagna, e uno a Trieste, ricavato da una fabbrica di riso, la “Risiera di San Sabba”.

Anche i prigionieri politici – cioè quelle persone che non volevano aderire al progetto fascista – venivano deportati nei campi di concentramento. Uno di loro si chiamava, ad esempio, Armando Gasiani: lui e suo fratello Serafino avevano deciso di combattere contro il fascismo ma sono stati arrestati, portati al campo di Fossoli e poi a quello di sterminio in Austria. Armando si è salvato mentre Serafino è morto là.

Nei campi di concentramento le persone non venivano uccise mentre nei campi di sterminio sì. Quest’ultimi, in Italia, non c’erano. Erano stati creati dai nazisti nel 1941 in Polonia, Austria, Germania, Cecoslovacchia e altri Paesi con lo scopo di sterminare gli ebrei in tempi molto rapidi, utilizzando le cosiddette “camere” a gas ovvero locali saturi di gas tossico.

I luoghi dell’orrore: i campi di sterminio

Ma come giungevano le persone nei campi di sterminio? Gli ebrei e gli altri prigionieri sono stati deportati con dei treni che partivano da diverse parti d’Italia. Famoso è il “Binario 21” a Milano, che si trova in una strada laterale alla stazione centrale, via Ferrante Aporti. Qui, negli anni Quaranta, si trovavano i magazzini delle poste. E lì sotto, quindi, arrivavano camion carichi di posta che veniva messa sui vagoni dei treni che poi, attraverso una specie di ascensore, venivano fatti salire al piano delle partenze. I fascisti e i nazisti avevano pensato che quello fosse il posto giusto per nascondere le persone deportate agli occhi della gente, per poi caricarli sui treni diretti ai campi di sterminio.

Tra il 1943 e il 1945 migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci, diretti ad Auschwitz- Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio. Il 6 dicembre 1943 partì il primo convoglio di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo, entrambi diretti ad Auschwitz-Birkenau.

Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sono sopravvissute. Tra di loro la senatrice a vita Liliana Segre, allora una bambina tredicenne, che finì ad Auschwitz- Birkenau. Fortunatamente si salvò.

Una persona di religione ebraica o che comunque condivide la cultura e i valori dell’ebraismo è un uomo o una donna che nasce da madre ebrea o si converte. La religione ebraica è la prima religione monoteista della storia. Israeliano significa cittadino dello Stato di Israele, i cui abitanti sono in maggioranza ebrei e in parte minore persone di altre religioni o culture. L’ebraico è la lingua dei testi religiosi ebraici e oggi è la lingua ufficiale di Israele.

Ebrei famosi

Liliana Segre, milanese, 93 anni. A tredici è stata deportata ad Auschwitz partendo proprio il 30 gennaio 1944 dal “Binario 21” della stazione centrale di Milano. È stata l’unica bambina di quel treno a tornare indietro.

Anna Frank e il suo diario che aveva iniziato a scrivere quando si trovava nascosta ad Amsterdam per sfuggire alla cattura dei nazisti. Purtroppo lei e la sua famiglia vennero traditi. Scoperti dai nazisti, furono deportati al campo di sterminio di Auschwitz. Otto Frank, suo padre, è stato l’unico che è riuscito a sopravvivere e una volta ritornato a casa ha deciso di pubblicare il diario della figlia, da cui sono stati tratti film e un lungometraggio animato. Dal 1960 il suo nascondiglio-casa è stato trasformato in un museo.

Tra gli italiani va ricordato lo scrittore Primo Levi: il 13 dicembre 1943  era stato arrestato dai fascisti in Valle d’Aosta e inviato nel campo a Fossoli e poi, nel febbraio 1944, è stato deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Se questo è un uomo è il libro che racconta la sua esperienza ad Auschwitz.

Perché nessuno reagiva a tutto ciò?

Una domanda viene spontanea: ma le persone che non erano ebree, cosa facevano davanti a tutto questo orrore? Molte avevano paura del regime fascista e non fecero nulla. Un esempio, la maestra di Liliana, quando la sua alunna già non poteva più andare a scuola, si era recata a casa di Liliana, e parlando con il papà aveva detto: “Che ci posso fare, le Leggi non le faccio io”. Come dice proprio la senatrice, l’indifferenza di tanti fu terribile. Non a caso se andate a visitare il “Binario 21” a Milano, all’ingresso c’è un grande muro con scritto la parola “Indifferenza”.

Ma ci sono state anche persone straordinarie che hanno salvato tantissimi ebrei. Sono chiamati “I Giusti tra le nazioni”. Uno di questi è il famoso ciclista Gino Bartali che aveva deciso di rischiare la propria vita per gli ebrei. Gino si era prestato a nascondere nella canna del telaio della sua bicicletta verde i documenti falsi che servivano a far espatriare gli ebrei nascosti a Firenze. Un giorno è stato persino arrestato ma grazie a un suo fan carceriere è riuscito a farcela. Grazie a lui oltre ottocento ebrei si sono salvati dai campi di sterminio.

Giorgio Perlasca, si finse console generale spagnolo e riuscì a salvare ben 5mila ebrei ungheresi dalla deportazione.

Tutti i “Giusti tra le nazioni” sono ricordati in un giardino dello Yad Vashem, il museo di Gerusalemme dedicato allo sterminio degli ebrei. Lì, ciascuno di loro ha una pianta che porta il suo nome. Una cosa bellissima.

Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Cosa sono dunque l’Olocausto e la Shoah?

La parola “Olocausto” deriva dal greco ὁλόκαυστος (holòkaustos, “bruciato interamente”), a sua volta composta da ὅλος (hòlos, “tutto intero”) e καίω (kàiō, “brucio”). Viene in genere usata per fare memoria di tutte le vittime (non solo gli ebrei) dei nazisti e dei fascisti. Per Shoah, invece, si intende solo lo sterminio nei confronti degli ebrei. Shoah in lingua ebraica significa distruzione. Con questa parola si ricordano anche le persecuzioni.

Noi non dobbiamo dimenticare. Durante il nazifascismo le vittime sono state le persone che non avevano la forza di ribellarsi a regimi totalitari crudeli e cruenti. Questi regimi hanno saputo controllare e condizionare i loro popoli per dettare leggi antiumane. Non dobbiamo dimenticare, per evitare proprio che possa ripetersi, in qualsiasi forma simile, un orrore tale verso l’umanità. Eppure siamo nel 2024, e ancora esiste la disuguaglianza. e non è giusto.

Ho avuto un compagno di classe, al liceo, che da cristiano si convertì all’ebraismo. All’inizio non lo capivo, non volevo capirlo. Ho sbagliato, ma poi ho iniziato ad apprezzare la cultura e la religione ebraica. E ho finalmente imparato ad apprezzare Pierpaolo per la sua saggezza, la sua intelligenza, la sua coerenza, che ha tanto da insegnare a chi, ottusamente, non vede aldilà del proprio naso. So che adesso è Rabbino, e sono contento per lui, segue con dedizione e con sana e genuina ispirazione ciò che il cuore gli dice. Grazie Pierpaolo, e scusami se in passato abbiamo avuto discussioni che ad oggi, ripensandoci, le trovo stupide. Tutti siamo fratelli, e dobbiamo capirlo, in un modo o nell’altro. Le razze non esistono, alla fine, esiste solo l’essere umano, e la sua dignità. Tutti abbiamo in comune il 99% di DNA, e questo dovrebbe far capire che geneticamente discendiamo dagli stessi antenati. Poi se uno non mangia carne il venerdì o non beve una birra, ha le lentiggini o è scuro di pelle, che problema c’è? La libertà, non mi stancherò mai di dirlo( e ringrazio il Dott. Fucci e il Dott. D’agostino) è sacra. Siamo tutti uguali sotto il cielo e le stelle.

Noi siamo creature che possono imparare dai propri errori e dagli errori degli altri. Devono, perché è questione di convivenza pacifica. In, fondo, bastano veramente pochi metri quadri, e a volte anche pochi centimetri per dire di essere liberi e felici. Non trovate?

Vi dico un ultimo dato importante. La stupida e crudelissima “arianizzazione” ha portato alla morte( l’industria della morte, con i lager) oltre 15 milioni di persone.

Non dimenticate.

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