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Toscana: Imprenditoria giovane e audace, qualità e produttività

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Dall’ultimo censimento Istat  sulla base di una analisi di Coldiretti Toscana esce l’identikit dei nuovi giovani imprenditori agricoli della Toscana.

Sono laureati, guidano imprese agricole sempre più multifunzionali che investono sull’agricoltura di precisione la meccanizzazione e la lotta biologica e sanno fare rete tra di loro.

“I giovani imprenditori sono più formati, conducono aziende mediamente più grandi, più ottimisti, più integrati ed hanno una maggiore propensione ad investire rispetto ai colleghi con una età superiore a 40 anni. – ha dichiarato Francesca Lombardi, Delegata Giovani Impresa Coldiretti Toscana – La multifunzionalità è una delle caratteristiche delle imprese giovanili. Nella nostra regione, questa attitudine, spicca più che altrove a dimostrazione della capacità di sapere raccogliere le opportunità che arrivano dal mercato, di sapere adattarsi a nuove sfide e diversificare le attività. Lo abbiamo visto bene durante il periodo Covid. Ma per favorire il ricambio generazionale e contrastare la fuga dalla aree rurali, fenomeno purtroppo che ha allontanato il 44% dei giovani negli ultimi dieci anni da montagne e campagne, c’è bisogno di risorse: per questo motivo la Pac, la nuova Politica Agricola Comune, così come il Piano di Sviluppo Rurale che ha stanziato 40 milioni di euro tra premi di primo insediamo ed investimenti per le nuove imprese o i bandi di Ismea, hanno un ruolo decisivo nel presente ed ancora più sul futuro”.

4.336 le aziende agricole ‘giovani’ sul territorio

Sono 4.336 le aziende agricole con a capo un giovane imprenditore con una età fino a 40 anni (9%) che coltivano 75.395 di ettari (13,4%), nel 53% dei casi in affitto, per una superficie media di 11,8 ettari.

Dati interessanti

Sono due gli elementi che emergono dal censimento Istat: la Toscana è la seconda regione italiana (dietro l’Umbria) con la maggior quota di aziende agricole guidate da giovani imprenditori con una età fino a 40 anni laureati o diplomato, il 25,9% contro il 12,4% dei capoazienda con età superiore a 40 anni, e di cui solo l’8% laureato o diplomato in agraria, e la seconda (dietro la provincia di Bolzano) con la maggior quota di aziende con almeno un’attività connessa (28,4%): su 1.230 aziende multifunzionali con capoazienda fino a 40 anni 808 sono specializzate nell’ospitalità agrituristica, 168 nelle attività conto terzi, 108 producono energia solare, 91 trasformano prodotti vegetali, 46 svolgono attività di fattoria didattica e 38 di agricoltura sociale.

In un caso su due (52%) le aziende sono condotte da meno di 10 anni ed in un caso su tre (33%) si tratta di aziende nuove, start-up vere e proprie, il cui capitale fondiario non proviene da famigliari o parenti.

Nel 46% dei casi il ricambio generazionale avviene invece attraverso il passaggio dei terreni dai famigliari, nel 6% dai parenti e nel 10% da terzi.

Tra i dati che emergono c’è l’attitudine, delle imprese agricole toscane, a fare almeno un investimento innovativo nel triennio 2018-2020: il 32% contro il 12,4% delle imprese con capoazienda over 40.

In più delle metà dei casi si tratta di investimenti sulla meccanizzazione poi impianto e semina, concimazione del suolo, lotta fitosanitaria e marketing.

745 sono le aziende biologiche su uno stock di 4.336, 81 gli allevamenti biologici. Il 60% è associata ad organizzazioni di produttori o ad una rete di imprese.

Innovazione, dedizione, sono i fattori che contraddistinguono i giovani imprenditori toscani, laboriosi, in prima persona, nella produzione quanto nella gestione. La Toscana, con i suoi giovani entrepreneurs dà prova di terra di opportunità nell’impresa agroalimentare di alto livello e qualità.

Complimenti.

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