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Inchiesta sulla Organizzazione non governativa di Casarini.

Nell’inchiesta su Luca Casarini e altri cinque componenti della nave “Mare Jonio” , accusati di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, non ci sono soltanto i rapporti con i vescovi e i fondi della Chiesa. Sbuca anche – appreso da La Verità – una faida interna ed emerge, attraverso le chat agli atti dell’inchiesta, come il gruppo di Casarini abbia espulso dal direttivo dell’associazione Mediterranea tutti quelli che avevano dubbi sulla gestione delle donazioni. Così l’ex “no global ” cè riuscito a scalzare chi voleva controllare le operazioni finanziarie sue e dei suoi complici. Tra questi c’erano anche Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino e il marito della donna Tommaso Ferdinando Nogara Notarianni. I due sono stati sentiti dagli inquirenti in quanto “dall’attività tecnica erano stati rilevati forti contrasti in ordine alla trasparenza dei costi sostenuti dalla Mare Jonio non riportati alla associazione”.

Tutto rinviato al prossimo 14 dicembre. Per un difetto di notifica a due degli indagati è infatti slittata l’udienza preliminare davanti al Giudice udienza Preliminare di Ragusa sul cosiddetto «caso Mare Jonio» che vede indagate sei persone tra cui l’ex leader dei «No global» accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione del codice della navigazione.

In particolare i sei indagati sono accusati per il trasbordo, l’11 settembre del 2020, sulla Mare Jonio dell’Ong Mediterranea di 27 migranti che erano stati salvati dalla nave mercantile “Maersk Etienne” . Secondo l’accusa quel salvataggio non avvenne per ragioni umanitarie ma fu uno scambio commerciale tra le due compagnie armatrici, la Maersk e la Idra Shipping. Successivamente al salvataggio la “Idra Shipping” ricevette infatti una donazione per un ammontare di 125 mila euro.

La vicenda nelle ultime settimane ha avuto una conseguenze per la pubblicazione sul settimanale e sul quotidiano di alcune intercettazioni agli atti dell’inchiesta.In Tribunale a Ragusa, oltre agli avvocati Gaetano Fabio Lanfranca e Serena Romano, che rappresentano gli indagati (Pietro Marrone, Alessandro Metz, armatore Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia, Luca Casarini, Agnese Colpani, Fabrizio Gatti) è arrivato anche Luca Casarini che ha subito parlato di quanto pubblicato da Panorama e La Verità, in relazione soprattutto al flusso di donazioni sollecitate da alcuni vescovi, primo fra tutti il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Matteo Zuppi.

«Non c’è alcun elemento che riguardi i finanziamenti della Chiesa — ha detto l’ex no global — ciò che sta avvenendo in questo giorni è illegale e tende a orientare un processo. Ribadisco che non è negli atti del procedimento. A Ragusa siamo indagati per favoreggiamento della immigrazione clandestina per il soccorso di 27 persone dell’11 settembre del 2020».

Proprio in relazione a questo aspetto è stata depositata anche un’istanza in merito alla vigilanza sul fascicolo. A fine udienza l’avvocata Serena Romano e Gaetano Lanfranca hanno dichiarato: «Abbiamo appreso che il tribunale ha ricevuto la nostra richiesta che riguarda la vigilanza sul fascicolo affinché non succedano cose come quelle accadute in questi giorni e che sia tutelata la serenità del giudizio nell’interesse di tutti. L’istanza è stata presentata anche alla Procura perché si accerti come atti non pubblicabili nel fascicolo, siano stati invece pubblicati la settimana prima dell’udienza, nonostante tra l’altro non abbiano nulla a che vedere con il procedimento per cui oggi siamo qui».

( Fonte : Panorama; La verità)

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