Abbiamo sentito ai notiziari diversi accadimenti sull’argomento “vaccini” negli ultimi giorni:
blocchi ferroviari;
proteste di ogni genere dinanzi ai luoghi istituzionali;
aggressioni a giornalisti;
le minacce più svariate a chi si è schierato “a favore” della scienza;
insomma ne sono successe di tutti i colori, situazioni, a mio avviso, paradossali.
È il caso di fare chiarezza: i vaccini funzionano. Lo dicono le statistiche a iniziare da quelle più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità. È bene ribadirle: nei vaccinati il rischio di contrarre l’infezione si riduce del 79% rispetto ai non vaccinati; l’efficacia nel prevenire l’ospedalizzazione sale al 94,4% per i vaccinati con ciclo completo; l’efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è del 96,5%; l’efficacia nel prevenire il decesso è pari al 97% per chi ha avuto la seconda dose. I dati di un importante studio britannico, a prima firma di Julia Stowe, danno livelli analoghi: 92% di efficacia per Astrazeneca, seconda dose, nel prevenire la ospedalizzazione e 96% per Pfizer, anche contro la variante Delta.
Proprio per evitare l’invelenirsi di un clima che rischia di fare il gioco di chi punta alla destabilizzazione della democrazia è importante che il Governo e le istituzioni pubbliche si assumano il compito di fare una comunicazione trasparente e capillare, che dia conto in modo preciso dei rischi realmente accertati e dei (maggiori) benefici di una diffusa campagna di vaccinazione.
