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DRAGHI, IL DEBUTTO AL G7

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Redazione, 19 febbraio 2021 – Formalmente è un debutto quello del nuovo presidente del Consiglio italiano Mario Draghi al summit del G7. In realtà Draghi conosce molto bene la maggior parte degli interlocutori che ha incontrato oggi, sebbene in formato virtuale.

In quello che di fatto è un pre-vertice voluto dal premier britannico Boris Johnson – che ha la presidenza del G7 e che ha già fissato per il mese di giugno in Cornovaglia il summit in presenza – c’è un’altra importante novità, che spazza via un passato molto ingombrante: la partecipazione del presidente americano Joe Biden.

“Lavoreremo insieme e con altri per fare del 2021 il punto di svolta per il multilateralismo e per dare forma a una ripresa che promuova la salute e la prosperità”. “Il G7 si impegna a rafforzare la cooperazione per rispondere al Covid-19. Con l’aumento del nostro impegno finanziario di oltre quattro miliardi di dollari a ACT-A e COVAX, l’appoggio collettivo del G7 è sette miliardi di mezzo di dollari”. Questo uno dei passaggi del comunicato diffuso al termine del G7 virtuale.

“Il Covid 19 ha mostrato che il mondo ha bisogno di difese più forti contro i futuri rischi alla sicurezza della salute globale. Lavoreremo con l’Oms, il G20 e altri, soprattutto tramite il Global Health Summit di Roma, per rafforzare la salute globale e l’architettura della sicurezza sanitaria” esplorando fra l’altro il “potenziale valore di un trattato globale sulla salute. Intensificheremo la cooperazione sulla risposta al Covid 19. La dedizione dei lavoratori essenziali rappresenta il meglio dell’umanità, mentre la rapida scoperta dei vaccini mostra il potere dell’ingegnosità umana”, prosegue la nota.

Draghi si è collegato al vertice tutto dedicato all’emergenza Covid, in particolare ai vaccini, con la convinzione che sia necessario accelerare. E da questo punto di vista il confronto con gli altri Paesi, Gran Bretagna in testa, è fondamentale. E’ quello il modello a cui guarda il premier e cui fa riferimento quando invita ad “imparare dai Paesi che si sono mossi più rapidamente di noi, disponendo subito di quantità di vaccini adeguate”. Del resto, secondo il premier, la rapidità nella diffusione dei vaccini è essenziale anche per scongiurare che le varianti prendano il sopravvento. Anche con gli altri leader europei d’altra parte, Angela Merkel e Emmanuel Macron, c’è piena sintonia sulla necessità di un’integrazione e di un’accelerazione sulla gestione dell’emergenza.

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