Vladimir Putin compie oggi 73 anni. E come da tradizione, il presidente russo occuperà la giornata del suo compleanno lavorando, infatti incontrerà i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza russo e riceverà numerose telefonate internazionali, tra cui uno dei suoi compagni di merende, Kim Jong-Hun, capoccia della Corea del Nord (sotto, in foto).

“Senza dubbio, il presidente ha fatto progetti personali. Un compleanno è un compleanno, ma conosco i suoi programmi di lavoro. Il presidente incontrerà i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza domani pomeriggio”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov, ricordando che i leader stranieri sono soliti fare gli auguri a Putin. “Sono previste molte telefonate internazionali per domani, vi terremo aggiornati”, ha aggiunto.
Vladimir Putin è nato il 7 ottobre 1952 nell’allora Leningrado, oggi San Pietroburgo. Ma la vita privata di Putin – alla guida del Paese da un quarto di secolo ( succedendo a Boris Eltsin) – è top secret (!) in Russia.

Peskov non si è sbilanciato sui festeggiamenti in famiglia del presidente, che in passato ha celebrato il suo genetliaco anche con colleghi stranieri considerati “amici”, come l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (sopra, in foto).
Per il grande riserbo che avvolge la vita dello “Kzar” russo, gli stessi nomi delle figlie avute dalla ex moglie Lyudmila Shkrebneva – con cui ha divorziato nel 2013 – sono diventati noti al grande pubblico solo pochi anni fa e grazie a inchieste giornalistiche: Maria Vorontsova, classe 1985, e Katerina Tikhonova, del 1986, entrambe sanzionate dagli Usa e nella black list dell’Ue.

In un’intervista al regista americano Oliver Stone, nel 2017 (sopra, in foto), Putin confessò di essere nonno ma ufficialmente non ci sono informazioni su chi siano i nipoti. Dovrebbero essere due, entrambi figli di Maria, nati rispettivamente nel 2012 e nel 2016. Si vocifera da anni anche di relazioni extraconiugali che potrebbero aver dato a Putin altri figli.

Il compleanno del presidente russo coincide anche con una tragica ricorrenza nel Paese: l’uccisione a Mosca nel 2006, sul pianerottolo di casa, della giornalista d’inchiesta e critica del Cremlino, Anna Politkovskaya (sopra, in foto). Il mandante del suo omicidio a distanza di quasi 20 anni non è ancora stato individuato ma all’epoca qualcuno definì la sua morte un “regalo” per Putin.

Adesso anche Aleksej Naval’nyj è fuori dai giochi e nessuno osa più sfidarlo in patria. Potente, anzi, potentissimo, Putin vive in una gabbia dorata, costretto a far ricorso ad assaggiatori di cibo per paura di essere avvelenato (magari con lo stesso veleno, il famigerato Novichok, responsabile della morte di molti suoi oppositori). Quando il leader russo prende il volo per l’estero, i servizi segreti portano un gabinetto privato per raccogliere le sue feci e urine al fine di non far trapelare informazioni sulle sue condizioni fisiche.
Che vita, Vladimir! Fidel Castro disse: “La Storia mi assolverà, a me non interessa il potere…”, ma tu?
Sic transit gloria mundi, ricordalo. Ancora auguri, e, per favore, tieni le mani lontano da pulsanti termonucleari!
(Fonte: AGI)

