Assegnato premio Nobel per la Medicina per le nuove scoperte sul sistema immunitario

L’anno scorso il premio per la medicina era stato assegnato agli americani Victor Ambros e Gary Ruvkun per la scoperta dei microRna, piccoli frammenti di materiale genetico che fungono da interruttori dei geni all’interno delle cellule e regolano il funzionamento delle cellule.

vincitori del premio Nobel per la medicina del 2025 sono Mary Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi. Riconosciuti i loro studi sulla tolleranza del sistema immunitario. Il Premio Nobel riconosce le loro «scoperte riguardanti la tolleranza immunitaria periferica», ha dichiarato il Comitato svedese. «Il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina di quest’anno si concentra su come controlliamo il nostro sistema immunitario in modo da poter combattere ogni microbo immaginabile evitando al contemporaneo le malattie autoimmuni», ha spiegato Marie Wahren-Herlenius, professoressa presso l’Istituto Karolinska.

I vincitori del Nobel riceveranno un premio di 11 milioni di corone svedese (circa un milione di euro) e una medaglia d’oro con l’effigie di Alfred Nobel, il chimico e imprenditore svedese che brevettò la dinamite nel 1867 ma si sforzò di passare alla storia per ragioni diverse dalla scoperta di un nuovo esplosivo. I premi dal 1901 vengono assegnati agli scienziati che “più hanno contribuito al bene dell’umanità”. Il 10 dicembre, anniversario della morte di Nobel nel 1896, il re di Svezia ospiterà i vincitori per un banchetto e un ballo a Stoccolma.

Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi ricevono il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2025 per le loro rivoluzionarie scoperte sulla tolleranza immunitaria periferica, che impedisce al sistema immunitario di danneggiare l’organismo. Ogni giorno, il nostro sistema immunitario ci protegge da migliaia di microbi diversi che cercano di invadere il nostro corpo. Questi hanno tutti un aspetto diverso e molti hanno sviluppato somiglianze con le cellule umane per mimetizzarsi. Come può il sistema immunitario decidere chi attaccare e chi difendere? I vincitori hanno identificato le cellule T regolatrici, vere guardie che impediscono alle cellule immunitarie di attaccare il nostro organismo.

Ramsdell e il suo team hanno identificato la proteina Forkhead Box P3 (FOXP3) nei bambini affetti dalla sindrome IPEX, una grave malattia autoimmune. Hanno inoltre determinato che FOXP3 svolge un ruolo cruciale nello sviluppo delle cellule T regolatrici. Nel 2017, Ramsdell ha ricevuto, insieme allo stesso Shimon Sakaguchi e Alexander Rudensky, il premio Crafoord per la ricerca sulla poliartrite, grazie alla sua “scoperta di cellule T regolatrici che contrastano le risposte immunitarie dannose nell’artrite e in altre malattie autoimmuni”. Sakaguchi, infine, e’ un immunologo e professore emerito dell’Universita’ di Osaka. È noto soprattutto per la scoperta delle cellule T regolatrici insieme a Ramsdell e per aver descritto il loro ruolo nel sistema immunitario. Questa scoperta e’ utilizzata nel trattamento del cancro e delle malattie autoimmuni.

Olle Kampe, presidente del Comitato per il Nobel ha dichiarato: «Le loro scoperte sono state decisive per comprendere il funzionamento del sistema immunitario e il motivo per cui non tutti sviluppiamo gravi malattie autoimmuni». Shimon Sakaguchi stava andando controcorrente nel 1995, quando fece la prima scoperta fondamentale. All’epoca, molti ricercatori erano convinti che la tolleranza immunitaria si sviluppasse solo a causa dell’eliminazione di cellule immunitarie potenzialmente dannose nel tempo, attraverso un processo chiamato tolleranza centrale. Sakaguchi dimostra che il sistema immunitario è più complesso e scoprì una classe di cellule immunitarie precedentemente sconosciuta, che protegge l’organismo dalle malattie autoimmuni.

Mary Brunkow e Fred Ramsdell fecero l’altra scoperta nel 2001, quando presentarono la spiegazione del motivo per cui uno specifico gruppo di topi era particolarmente vulnerabile alle malattie autoimmuni. Avevano scoperto che i topi presentavano una mutazione in un gene che chiamavano Foxp3. Dimostrarono anche che mutazioni nell’equivalente umano di questo gene causano una grave malattia autoimmune, l’IPEX. Due anni dopo, Shimon Sakaguchi riuscì a collegare queste scoperte. Dimostrò che il gene Foxp3 regola lo sviluppo delle cellule da lui identificato nel 1995. Queste cellule, oggi note come cellule T regolatrici, tengono d’occhio altre cellule immunitarie e garantiscono che il nostro sistema immunitario tolleri i nostri tessuti. Le scoperte dei vincitori hanno dato il via al campo della tolleranza periferica, stimolando lo sviluppo di trattamenti medici per il cancro e le malattie autoimmuni. Ciò potrebbe anche portare a trapianti più efficaci. Molti di questi trattamenti sono adesso in fase di sperimentazione.

E’ una magra consolazione questo Nobel per la Medicina, visto che ancora molte patologie non hanno una cura definitiva.
Ma speriamo nell’ingordigia delle case farmaceutiche, che da questa scoperta trarranno sicuramente un vantaggio nello sviluppo di farmaci, e ancora auguri ai premi Nobel che incassano un bell’assegno per aver passato tabto tempo dietro microscopi provette e computer per il nostro bene.

Excelsior!

(Fonte: LaStampa)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.