Lunedì 30 giugno è la Giornata mondiale degli asteroidi: è stata scelta questa data per ricordare cosa accadde a Tunguska, in Siberia il 30 giugno 2008, quando la caduta di un asteroide provocò l’abbattimento di decine di milioni di alberi in un solo istante. Poco dopo le 7 di quel giorno a un’altitudine di 5-10 chilometri dalla superficie terrestre ci fu una esplosione che causò l’abbattimento di decine di milioni di alberi su una superficie di 2.150 chilometri quadrati e generò un bagliore visibile a 700 chilometri circa di distanza. Si stima che l’onda d’urto dell’esplosione che fece quasi deragliare alcuni convogli della ferrovia transiberiana a 600 km dal punto di impatto avrebbe potuto essere paragonabile a un terremoto di grado 8 della scala Richter. Il rumore dell’esplosione fu udito a 1.000 chilometri di distanza. E l’esplosione, che non lasciò tracce di un cratere da impatto, provocò il rilascio di una energia circa 800 volte superiore a quella della bomba atomica di Hiroshima.

Informare e sensibilizzare sull’importanza degli asteroidi, sul loro ruolo nella formazione del nostro sistema solare, sul loro impatto sulle risorse spaziali e sull’importanza di difendere il nostro pianeta da impatti futuri. Questo l’obiettivo dell’Asteroid Day.

La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 2015 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle ricerche scientifiche degli asteroidi e sui rischi derivanti dal loro impatto. Tra gli obiettivi: educare il pubblico sui rischi e le opportunità legati agli asteroidi durante tutto l’anno, organizzando eventi, fornendo risorse didattiche e comunicazioni regolari su diverse piattaforme digitali, e promuovendo la consapevolezza globale delle opportunità e delle sfide legate agli asteroidi e all’economia spaziale emergente.

Nel corso degli ultimi anni per calcolare le traiettorie degli asteroidi in modo da verificarne l’effettiva natura, l’Istituto B612 e l’Università di Washington hanno sviluppato l’algoritmo avanzato Thor, Tracklet-less Heliocentric Orbit Recovery. L’algoritmo analizzando più di 400mila immagini d’archivio del cielo notturno e collegando i puntini di luce tra immagini diverse è stato in grado di identificare gli oggetti in movimento nello spazio. In pratica Thor analizza la prima immagine, considera le sorgenti sconosciute e se opportuno ne calcola la traiettoria, assumendo una certa distanza e velocità.

Apophis verrà?

99942 Apophis è un asteroide vicino alla Terra che orbita intorno al Sole circa ogni 324 giorni. È stato scoperto nel 2004. Le prime previsioni stimavano una probabilità del 2,7% che Apophis colpisse la Terra nel 2029, ottenendo temporaneamente un punteggio di 4 sulla Scala Torino – il più alto mai registrato per un asteroide, indicante un “incontro ravvicinato con possibilità significativa di impatto”. Questo ha generato panico e paragoni con l’asteroide Assenzio citato nel Libro dell’Apocalisse. Anche se ulteriori osservazioni hanno escluso la possibilità di impatto nel prossimo futuro, un’atmosfera apocalittica persiste attorno all’asteroide. Anche il suo nome ha un’aura maligna.

Perché si chiama Apophis: Significato e Mitologia

Apophis prende il nome dalla malvagia divinità egizia, l’incarnazione di distruzione e oscurità; per questo è anche noto come l’asteroide ‘Dio del Caos’. Nella mitologia egizia, Apophis (scritto anche Apep, Apepi o Aapep) è un enorme serpente che cerca di divorare il Sole ogni notte. Il suo acerrimo nemico, Ra, come dio del Sole, lo sconfigge ogni mattina all’alba.

Gli asteroidi nei film

Il primo vero e proprio film dedicato all’argomento è stato “Meteor” con Sean Connery, dove si faceva un “uso civile” di missili satellitari per salvare la terra. Poi sono venuti i più famosi “Armageddon” con Bruce Willis, “Deep Impact” con Tea Leoni, fino al recente “Dont’ look up” con Leonardo Di Caprio, dove vince l’avidità per i minerali preziosi sulla sicurezza globale.

Non abbiate paura. Si pensa che la Vita sulla Terra sia scaturita da asteroidi contenenti preistorici amminoacidi.

Se dovesse giungere un asteroide di immani dimensioni, e non ci fosse alcuna possibilità di sopravvivere, possiamo sperare che almeno batteri anaerobi o anche i tardigradi resistano all’impatto e alle conseguenze climatiche derivanti.

D’altronde, i dinosauri sono scomparsi proprio per l’impatto e l’inverno nucleare scatenatosi in seguito sulla superfice del pianeta.

Pensateci su. Anzi, guardate su.

 

 

 

 

(Fonti: dire.it, Geopop.it, fanpage)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.