La Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di droga si inserisce pienamente nel programma dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite attraverso l’obiettivo 3 che stabilisce, tra i vari punti riguardanti la salute e il benessere degli individui, il bisogno di “rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze, tra cui l’abuso di stupefacenti e il consumo nocivo di alcol”.

Il tema di quest’anno, lanciato dall’UNODC, è Listen First – ascoltare bambini e giovani è il primo passo per aiutarli a crescere sani. Si tratta di un’iniziativa che mira a sostenere la prevenzione dell’abuso di droghe e a promuovere investimenti nel benessere di bambini e giovani, delle loro famiglie e comunità.

In Italia, la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT) organizzerà una serie di sul territorio nazionale.

Con la Risoluzione 42/112 del 7 dicembre 1987, l’Assemblea Generale ha scelto il 26 giugno per celebrare la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, affermando la sua determinazione nel rafforzare l’azione e la cooperazione a livello nazionale e internazionale per combattere questi fenomeni.

Per rafforzare la lotta al traffico di droga, nasce nel 1997 l’Ufficio dell’ONU contro la Droga e il Crimine (United Nations Office on Drugs and Crime –UNODC) creato dalla fusione del Programma di Controllo sulla Droga delle Nazioni Unite e dal Centro per la Prevenzione del Crimine Internazionale.

UNODC, oltre a condurre attività di ricerca e analisi, e a promuovere la ratifica e l’adozione di convenzioni e trattati internazionali, sviluppa progetti di cooperazione tecnica e assiste gli Stati membri, grazie ad una vasta rete di uffici operativi presenti in tutte le regioni del mondo.

Papa Leone XIV: “Le dipendenze sono prigioni invisibili, si vince insieme”.

 

Alla 26esima Sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale, tenutasi il 23 maggio 2017 a Vienna, è stato sottolineato come, nonostante gli sforzi compiuti nella lotta al traffico di droga, al crimine organizzato transnazionale e al terrorismo, questo tipo di crimini continui ad espandersi a livello transnazionale. Ed è in questo contesto che agisce il progetto di rafforzamento dei controlli, della comunicazione e della sicurezza negli aeroporti dell’Africa Occidentale e dell’America Latina AIRCOP, un’iniziativa ideata e messa in atto da UNODC in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD) e l’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale (INTERPOL). Il progetto mira a rafforzare la capacità degli aeroporti internazionali nel rilevare e bloccare il traffico illecito e i passeggeri sospetti.

Dalla sua attuazione, l’AIRCOP si è estesa a 33 Paesi situati in Africa, America Latina, Caraibi e nel Medio Oriente. Dal 2011 ad oggi, sono state arrestate 1130 persone e sono stati eseguiti oltre 1000 sequestri comprendenti 3.1 tonnellate di cocaina, 1.4 tonnellate di cannabis, 2 tonnellate di medicinali contraffatti, 541 kg di avorio e 6.5 milioni di dollari americani.

All’evento è intervenuto anche Amado Philip de Andrés (sopra, in foto), il Rappresentante Regionale dell’UNODC per l’America Centrale e i Carabi: “Ad oggi sono stati addestrati 2426 ufficiali di polizia e sono state istituite 19 task-forces congiunte per l’Airport Interdiction (JAITFs), composte da ufficiali che appartengono a diverse autorità di contrasto incluse la polizia, le autorità doganali e aeroportuali e di migrazione.”

L’UNICRI è da sempre attivo nell’ambito della ricerca sull’abuso di stupefacenti. Recentemente, l’Istituto ha pubblicato una ricerca che esplora il livello di gender mainstreaming nell’agenda dei servizi per le dipendenze italiani. Dall’analisi dei risultati è emerso che esistono barriere concrete riguardanti l’accesso ai servizi da parte di donne. I servizi genere-specifici esistenti sono dedicati soprattutto a madri e donne in gravidanza.

Per la celebrazione della giornata, l’UNICRI si unirà al Dipartimento di Politiche Antidrogra della Presidenza del Consiglio e al Consiglio d’Europa per la discussione sul tema “Donne e droga: dalla politica alle buone pratiche”.

In occasione della giornata contro la droga, Montecitorio è stato illuminato di blu (sotto, in foto).

Una nota curiosa (!) sul termine “Hashish”

Il nome deriva dall’arabo ﺣﺸﻴﺶ ḥašīš “erba”, oppure, secondo un’ipotesi diffusa ma che in realtà non gode del consenso degli storici, da un gruppo di devoti ismailiti, che di hashish avrebbero fatto uso, detti ﺣﺸﺎﺸﻴﻦḥaššāšīn, da cui deriverebbe la parola “assassino“. Si dice infatti che il Vecchio della Montagna, capo del gruppo, portasse i futuri sicari in un giardino meraviglioso, dove somministrava loro un infuso di hashish, e mentre erano inebriati offriva loro ogni tipo di delizie; poi diceva loro che sarebbero potuti tornare in quel giardino solo come premio, se avessero seguito i suoi ordini, portando a termine gli omicidi politici di cui si erano fatte promotrici le organizzazioni di Alamūt e di Masyaf.

La droga fa male, è inutile (se non a scopo medico-terapeutico), distrugge il corpo, soprattutto la mente, costa, rovina la vita e alimenta la criminalità.

Pensateci.

 

 

(Fonti: Onuitalia.it, Wikipedia)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.