Prima geometra e poi orafo, nel 1954 si trasferisce a Milano e realizza la volontà di esprimersi come scultore. Nei primi anni Sessanta si avvicina all’arte cinetica e partecipa al gruppo informale “Continuità”, di cui fa parte anche Lucio Fontana (quello delle tele “tagliate”, NdR), e approfondisce così la sua riflessione di come nelle opere monumentali coesistano in equilibrio le geometrie esterne e i meccanismi interni. Da qui scaturisce la sua passione quasi ossessiva per i solidi geometrici, in particolare le sfere, i coni, i cubi e i parallelepipedi, che diventato forme d’arte assolute, in cui scavare attraverso squarci, incisioni, inserzioni che a loro volta danno vita a moduli geometrici complessi. Nella sua concezione l’artista, e in particolare lo scultore, ha una funzione di demiurgo-creatore della realtà, in cui la scrupolosità del lavoro artigiano e materiale si fonde con una concezione drammatica, misterica e quasi esoterica, arrivando a unire anche spazio e tempo grazie a corrosioni, espansioni, riproduzioni.
Geniale.
Le sue opere si trovano in numerosissime città, da Lampedusa fino a New York, meravigliando per la loro unicità. Tra le sue creazioni più famose ci sono la Sfera con sfera (sopra, in foto)che si trova nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani a Roma (ma anche al Palazzo delle Nazioni Unite a New York, e poi Pesaro, Teheran, Dublino ecc.), che probabilmente ispirò George Lucas per la creazione della Morte Nera ( Death Star) nel film fantascientifico Guerre stellari (sotto, in foto).

Resta infine il suo ricordo nella città natale di Arnaldo Pomodoro: Morciano di Romagna, paesone dell’entroterra romagnolo, a 30 chilometri da Rimini e 10 dalla costa romagnola, ma a pochi chilometri dal confine marchigiano, dove poi, ad Orciano di Pesaro, Arnaldo e suo fratello, Giò Pomodoro hanno trascorso invece l’infanzia, prima di partire per Milano e il mondo.
Oggi il comune di Morciano di Romagna che dette i natali ad Arnaldo Pomodoro nel 1926, esprime “profondo cordoglio per la scomparsa dell’illustre concittadino, maestro indiscusso dell’arte contemporanea”.
“Con lui se ne va non solo un artista di fama internazionale- sono le parole pubblicate sul profilo social dell’amministrazione- ma anche un uomo che ha saputo interpretare il nostro tempo attraverso la materia, la forma e il pensiero. Morciano di Romagna si stringe con affetto alla famiglia e a quanti lo hanno amato, ricordando con orgoglio le sue radici nella nostra terra. Il suo genio creativo continuerà a vivere nelle sue opere, che restano patrimonio dell’umanità intera”.

A Morciano Pomodoro lascia infine un’altra grande scultura, “il Colpo d’Ali“(sopra, in foto), immersa in uno specchio d’acqua, tra anonimi palazzi commerciali (e non sede di ministeri o organismi internazionali). Perché le opere di Pomodoro arrivano “a segno” dove non te lo aspetti.
Geniale. Non mi stancherei mai di dirlo. Da vicino le sue opere sembrano proprio costruzioni aliene, o estremamente futuristiche, non si può fare a meno di rimanere meravigliati.