Sono cinque i referendum per il quali gli italiani sono chiamati al voto oggi, domenica 8 giugno, e domani, lunedì 9 giugno, rispettivamente, dalle 7 alle 23 e dalle 7 alle 15. Quattro quesiti, promossi dalla Cgil, riguardano il lavoro. Il quinto quesito è sulla cittadinanza ed è promosso da un Comitato formato da diverse associazioni e presieduto da Riccardo Magi (+ Europa).

Per quanto riguarda i referendum sul lavoro, gli italiani dovranno scegliere tra le seguenti opzioni.

1) ‘Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione’. Si tratta di una disciplina introdotta dal Jobs Act: nelle imprese con più di 15 dipendenti il lavoratore licenziato illegittimamente non ha diritto al reintegro. Con l’abrogazione di questa disposizione sarebbe possibile il reintegro.

2) ‘Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale’. Attualmente in caso di licenziamento illegittimo il risarcimento non può superare le sei mensilità. Con l’abrogazione parziale di queste disposizioni sarà possibile superare le sei mensilità di indennità.

3) ‘Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi’. Il referendum mira a reintrodurre l’obbligo di causale specifica per i contratti di lavoro inferiore a 12 mesi, di fatto con una maggiore tutela per i precari.

Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici. Abrogazione. Si tratta di una questione legata alla sicurezza sul lavoro, con un ampliamento delle responsabilità dell’azienda per incidenti sul lavoro.

Per quanto riguarda la cittadinanza, il quesito è il seguente:

Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana’. Il dimezzamento dei tempi renderebbe più veloce la concessione della cittadinanza a chi ne ha già diritto, una questione che riguarda almeno 2,3 milioni di persone in Italia.

REQUISITI

I referendum sono soggetti a quorum, per essere validi devono quindi registrare la partecipazione del 50% +1 degli aventi diritto. Per la prima volta è ammesso il voto per i fuori sede. Può votare in un comune diverso da quello di residenza chi per motivi di studio, lavoro o cure mediche è domiciliato da almeno tre mesi in un’altra provincia e ne ha fatto richiesta entro il 5 maggio. Dall’estero possono invece votare gli elettori iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi per lavoro, studio o cure mediche, e i familiari con essi conviventi all’estero, che ne hanno fatto richiesta entro il 7 maggio. Per votare servirà presentarsi al seggio con la tessera elettorale e un documento d’identità non scaduto.

Ricordate che avete diverse opzioni di scelta: Si, No, scheda vuota, o semplicemente astenervi dal votare non presentandovi (in questo caso può influenzare il raggiungimento del quorum necessario alla validità del referendum).

Il referendum, non solo per i quesiti in esso contenuti, può essere considerato a tutti gli effetti, politicamente parlando, un test di prova sul gradimento e l’orientamento degli italiani verso il Governo e l’opposizione.

(Fonti: La Repubblica, Il Fatto Quotidiano)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.