Il caso della piccola Kata: quale volto avrebbe oggi?

La procura ha diramato un appello: “Chiunque sia in possesso di utili informazioni per consentire l’eventuale rintraccio della bambina le segnali”.

Kata a sette anni: le guance meno paffute, lo stesso sguardo vivace, capelli lunghi e viso sorridente. È questa l’immagine ricostruita sulla possibile fisionomia che Mia Kataleya Chicllo Alvarez potrebbe avere oggi, a distanza di due anni da quando scomparve dall’ex albergo Astor in via Maragliano a Firenze dove viveva con la madre e il fratellino in uno degli alloggi occupati abusivamente.

Era il 10 giugno 2023: da allora della piccola Kata, all’epoca 5 anni, nessuna traccia.

“La sistematica verifica delle numerose segnalazioni di avvistamento della bambina, pervenute” sia dall’Italia sia dall’estero, finora “non hanno sortito esiti positivi”, dichiara la procura fiorentina che con l’approssimarsi dell’anniversario della scomparsa ha diffuso l’immagine per “dare una rappresentazione sulla possibile fisionomia che la bambina potrebbe oggi avere” oltre a una foto che la ritrae all’epoca dei fatti” ovvero del suo sequestro, questo il reato per cui la magistratura procede insieme ai carabinieri.

“Tali immagini -spiega la procura – vengono divulgate affinché chiunque sia oggi in possesso di utili informazioni per consentire l’eventuale rintraccio della bambina, possa segnalarle” ai carabinieri di Firenze, “rivolgendosi al numero 0552061”.

Gli elementi che la procura ritiene essere cruciali  li elenca nella nota diffusa oggi con le due immagini di Kata: il fatto che sia stata portata fuori dall’ex hotel e che non sia passata per le uscite dell’Astor non avendo le telecamere di sorveglianza registrato nulla in proposito. Tutti gli accertamenti svolti, “incluse la ricerca di tracce biologiche, quelle effettuate con l’ausilio dei cani molecolari e quelle eseguite con i reparti specializzati dell’Arma – si spiega -, hanno escluso che il corpo della bambina sia rimasto all’interno della struttura”. Sulle vie di fuga, “l’ipotesi più accreditata” è che la bimba sia stata portata fuori “attraverso una strada alternativa non monitorata dalle telecamere”.

La scomparsa di Kata e il suo “nuovo identikit” ricorda alcuni casi d bambine “svanite” anche loro nel nulla, come Angela Celentano e Denise Pipitone (sotto, in foto).

In casi di scomparsa si fanno sempre avanti molteplici ipotesi, a volte si trovano persone che assomigliano ma non sono loro. E così passano gli anni, ma la speranza, anche se piccola, resta ancora.

 

 

(Fonti: Avvenire, Il Giornale)

 

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.