Giornata mondiale dell’ambiente: lotta all’inquinamento da plastiche

La giornata mondiale dell’ambiente (in inglese World Environment Day o WED) è una festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e viene celebrata ogni anno il 5 giugno a partire dal 1974 con lo slogan Only One Earth (una sola Terra).

È una piattaforma globale per la sensibilizzazione del pubblico, con la partecipazione di oltre 143 paesi ogni anno.

Ogni anno, il programma fornisce un tema e un forum per aziende, organizzazioni non governative, comunità, governi e celebrità per sostenere le cause ambientali.

La Giornata è una occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi fondamentali come la protezione degli ecosistemi e della biodiversità e l’urgente necessità di combattere il cambiamento climatico. È essenziale che ognuno di noi faccia la propria parte in questo impegno collettivo.

Il tema scelto quest’anno per la Giornata mondiale dell’ambiente è l’inquinamento da plastica, a lungo considerata una delle grandi invenzioni più utili della modernità: leggera, resistente, versatile, ha rivoluzionato settori come l’elettronica, l’imballaggio degli alimenti, l’abbigliamento e l’arredo ma all’opposto, è diventata l’incubo degli oceani e della Natura.

Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotte più di 400 milioni di tonnellate di plastica, metà delle quali è progettata per essere utilizzata una sola volta. Di questi, meno del 10% viene riciclato.

Si stima che ogni anno 11 milioni di tonnellate finiscano in laghi, fiumi e mari. Questo è approssimativamente il peso di 2.200 Torri Eiffel messe insieme.

Le microplastiche, minuscole particelle di plastica fino a 5 mm di diametro, finiscono nel cibo, nell’acqua e nell’aria. Si stima che ogni persona sul pianeta consumi più di 50.000 particelle di plastica all’anno, e molte di più se si considera l’inalazione.

La plastica monouso scartata o bruciata danneggia la salute umana e la biodiversità e inquina ogni ecosistema, dalle cime delle montagne al fondo dell’oceano.

Con la scienza e le soluzioni disponibili per affrontare il problema, i governi, le aziende e le altre parti interessate devono aumentare e accelerare le azioni per risolvere questa crisi.

La Giornata Mondiale dell’Ambiente si unisce quest’anno alla #BeatPlasticPollution guidata dall’UNEP per mobilitare le comunità di tutto il mondo per attuare e sostenere soluzioni. La Giornata Mondiale dell’Ambiente metterà in luce le crescenti prove scientifiche sull’impatto dell’inquinamento da plastica e guiderà lo slancio per rifiutare, ridurre, riutilizzare, riciclare e ripensare l’uso della plastica per costruire un futuro più pulito e sostenibile.

Il tempo stringe e la Natura è in modalità di emergenza. Per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C in questo secolo, dobbiamo dimezzare le emissioni annuali di gas serra entro il 2030. Senza interventi, l’esposizione all’inquinamento atmosferico oltre le linee guida di sicurezza aumenterà del 50% entro il decennio e i rifiuti di plastica che fluiscono negli ecosistemi acquatici quasi triplicheranno entro il 2040.

Si stima che solo il 21% della plastica oggi sia economicamente riciclabile e solo il 9% di tutta la plastica prodotta viene effettivamente riciclata a livello globale. Un approccio completo all’economia circolare potrebbe ridurre il volume di plastica che entra nei nostri oceani di oltre l’80% e far risparmiare ai governi 70 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2040. Nel 2025, si prevede che il mondo consumerà 516 milioni di tonnellate di plastica. Entro il 2060, si stima che il consumo globale annuo di plastica raggiungerà oltre 1,2 miliardi di tonnellate.

Abbiamo bisogno di un’azione urgente per affrontare questioni davvero urgenti.

Siamo tutti sulla stessa barca.

 

 

 

 

(Fonti: ONU, ANSA, ADNKronos)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.