Il 31 maggio ricorre la Giornata Mondiale Senza Tabacco (World No Tobacco Day 2025), promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a partire dal 1988 con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui rischi legati al consumo di tabacco e nicotina e di sostenere iniziative di prevenzione efficaci. Quest’anno la campagna è finalizzata a smascherare le tattiche utilizzate dalle industrie del tabacco e della nicotina per rendere attrattivi i loro prodotti.
Rispetto a vent’anni fa, il numero dei fumatori è diminuito: nel 2005 fumava (o, più in generale, consumava tabacco) il 29% della popolazione mondiale con più di 15 anni, oggi siamo al 20% ma ancora ben oltre il miliardo di persone.
A livello globale il fumo di tabacco è causa di morte di oltre 8 milioni di persone, incidendo sulla qualità e durata della vita, contribuendo all’incremento del carico di malattie croniche e dei costi sociali e sanitari.
In Italia il consumo di tabacco resta una delle principali cause di morte e di malattia prevenibile.
Negli ultimi anni è stato rilevato un aumento significativo dell’uso tra i più giovani di prodotti contenenti nicotina, in particolare di sigarette elettroniche. Si stima che nel 2022 il 12,5% degli adolescenti nella regione europea abbia utilizzato la sigaretta elettronica, con percentuali in alcuni Paesi anche superiori rispetto al fumo tradizionale. Si tratta di una tendenza che merita attenzione, poiché il consumo precoce di prodotti a base di nicotina, molto attrattivi dal punto di vista del marketing, può esporre i giovani a rischi per la salute e a una possibile dipendenza.
Urge l’implementazione di programmi regionali rivolti alle scuole (Life Skills Training, Unplugged ed educazione tra pari) finalizzati a rafforzare le competenze personali e sociali, stimolare il pensiero critico e favorire scelte consapevoli, invitando le aziende pubbliche e private aderenti al WHP (Workplace Health Promotion – Luoghi di lavoro che Promuovono Salute) a promuovere la cultura del non-fumo nei luoghi di lavoro anche attraverso l’attuazione di buone pratiche, così come previsto dell’area tematica relativa al contrasto al fumo di tabacco del programma regionale WHP, e invia comunicazioni mirate in occasione del World No Tobacco Day.
Smascherare un falso status symbol
Il nostro paese è rimasto indietro sulla lotta al tabagismo i cui danno di salute ci costano 24 miliardi di euro l’anno. Lo slogan di questa edizione è Unmasking the appeal per smascherare le strategie impiegate dalle industrie del tabacco e della nicotina per rendere attraenti prodotti letali. In aumento l’uso di sigarette elettroniche e prodotti del tabacco. L’esperienza di altri paesi mostra che l’aumento delle accise è in grado di ridurre in maniera significativa il numero di fumatori. In molti si augurano l’adozione di simile misura anche qui, anche se dall’altro lato sarebbe un incentivo ai contrabbandieri di “bionde” come è successo in passato, alimentando un mercato clandestino a favore delle mafie.
Il sottoscritto consiglia di non fumare, perché innanzitutto fa male, costa, dà fastidio e nuoce a chi lo “assume” passivamente, inoltre il fumo è praticamente vietato (giustamente) ovunque, e soprattutto ai giovani serve capire che fumare non significa essere (o meglio apparire) più adulti.
(Fonti: ATSMilano.it, Vita.it)