Vittime civili e street-art «Contro la guerra»

Un reportage fotografico sulle vittime civili dei conflitti. Un’installazione di street-art urbana. Un flash-mob civile per chiedere la pace nella mostra “Contro la guerra – Sguardi e immaginari”, inaugurata al Palazzo delle esposizioni di Roma (aperta gratuitamente fino a domenica 29 giugno).

L‘esposizione, voluta da Emergency, è stata realizzata con le foto, scattate negli ospedali della ong, dal collettivo di arte pubblica “Cheap-street poster art”. È promossa dall’ Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’ Azienda Speciale Palaexpo.

«Contro la guerra» è un titolo che va dritto all’occhio. interpellando le coscienze. Il percorso immersivo della mostra si struttura su diversi livelli visivi e gradi di coinvolgimento, attraversando il tema della guerra, nei suoi effetti fisici, psicologici, sociali, e politici. Nella Sala fontana di Palazzo Esposizioni, sulle pareti dell’ambiente ottagonale, campeggiano grandi foto in bianco e nero delle vittime civili – bambini, donne, uomini, giovani e vecchi – curate da Emergency in Afghanistan e Iraq.

Vedrete l’arte (sopra, in foto) a scopo propagandistico: «Disobbedite con generosità», «Sabotate con grazia», «Agitatevi». A terra, scritte ancora più grandi affermano che «Nessuna guerra è inevitabile» e che «La guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri». Le immagini sulle pareti raccontano di esseri umani sofferenti, ma curati e assistiti. Al centro della sala, schermate da pannelli, ma visibili attraverso feritoie, altre foto a colori di pazienti sopraffatti dalla violenza della guerra. Immagini più piccole e crude, che richiedono uno sguardo consapevole, un avvicinamento, un’assunzione civica e condivisa di responsabilità lo “scopo civile” della mostra.

All’anteprima di «Contro la guerra» sono intervenuti il presidente dell’Azienda speciale Palaexpo, Marco Delogu; l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio; e la responsabile della comunicazione di Emergency, Simonetta Gola ( sopra, in foto). «Questa esposizione è una dichiarazione politica netta – ha detto Massimiliano Smeriglio – fortemente voluta da Roma Capitale». «Il lavoro culturale per la pace è un pezzo importante del nostro impegno contro la guerra», ha spiegato Simonetta Gola: «Oggi sono 54 i conflitti nel mondo – ha aggiunto – ma solo alcuni sono sui giornali. Anche i numeri che leggiamo sono limitati, perché per ogni vittima per cause dirette della guerra ce ne sono da 3 a 15 che muoiono per cause indirette, comunque provocate dai conflitti.

Gino Strada (sopra, in foto), fondatore di Emergency, diceva che la guerra è uno strumento vecchio – ha detto – che non funziona nemmeno per i suoi scopi e che sta mettendo a rischio l’esistenza dell’umanità. E allora bisogna tenere viva l’utopia di abolire contro la guerra. Abbiamo raggiunto traguardi un tempo considerati impossibili: l’abolizione della schiavitù, il voto alle donne, in gran parte del mondo la scuola e la sanità pubbliche, l’abolizione della pena di morte. Trovare una soluzione per eradicare la guerra è possibile».

La mostra, con accesso gratuito da via Milano 13, è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20, fino a domenica 29 giugno.

Non perdetevela. Non è semplice arte, ma coscienza visiva.

(Fonti: Avvenire, Comune.roma.it)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.