Schiavismo 2.0 nel catanese, sfruttamento per fame

Dipendenti supermercato sfruttati, pagati soltanto 1,6 euro l’ora.

Trentasette lavoratori di un supermercato in provincia di Catania sarebbero stati impiegati “un numero di ore nettamente superiore rispetto a quelle previste da contratto, con retribuzioni che, nei casi più gravi, si sarebbero attestate a 1,6 euro l’ora con stipendi mensili di 7-800 euro per i giovani a fronte di oltre 60 ore settimanali di lavoro”. E’ quanto emerge da indagini della Guardia di Finanza che hanno portato all’arresto, per caporalato e autoriciclaggio, del rappresentante legale e del direttore commerciale, che sono stati posti ai domiciliari, e al sequestro preventivo della società, il cui valore è stimato in 3 milioni di euro.

I lavoratori sfruttati hanno accettato di essere impiegati per molte più ore, rispetto a quelle contrattualizzate, per necessità di guadagnare. Cioè “in ragione dello stato di bisogno in cui versavano, in virtù della situazione di grave difficoltà economica tale da limitarne la libertà di autodeterminazione, non avendo nessun’altra valida alternativa, non godendo delle ferie maturate e fruendo di soli due riposi settimanali al mese”.

Questi sono gli schiavisti del nuovo millennio, gente senza scrupoli che sfrutta la disperazione altrui speculando fino all’ultimo centesimo, disposti ad andare contro la legge pur di soddisfare i propri appetiti vampireschi del sangue dei lavoratori.

I nuovi dipendenti, in servizio da un anno, non sarebbero neanche mai andati in ferie.

 

(Fonti: ANSA. TGCom24)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.