Morti denunciate sul lavoro in itinere da inizio 2025: 205

La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale, +3,4% sul 2024), seguita da Veneto (12%, +8,2%), Emilia Romagna (11%, -3,5%) e Piemonte (11%, +9,9%)

Nei primi tre mesi del 2025 sono stati denunciati all’Inps 205 morti sul lavoro a causa del forte incremento dei decessi per infortuni in itinere ( ossia sul cammino per recarsi sul luogo) con un aumento dell’8,37% rispetto al 2024: è quanto emerso dai dati Inail sulle denunce sugli infortuni sul lavoro. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di marzo 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, si legge, sono state 146, quattro in meno rispetto al primo trimestre 2024. Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale presentate nel 2025 sono state 59, 20 in più rispetto alle 39 registrate nel 2024 (+51,3%).

Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di marzo 2025 sono state 25.797, in aumento dell’1,9% rispetto alle 25.322 del 2024.

Da settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, prevista dal decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025. Sono cinque, sottolinea l’Inail, le denunce di infortunio con esito mortale degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Istituto entro il mese di marzo 2025 a fronte delle due arrivate nel 2024.

Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per gli incrementi la Sanità e assistenza sociale (+5,5%), il Trasporto e magazzinaggio (+1,1%) e il Commercio (+0,3%) e per i decrementi il comparto manifatturiero (-7,4%), il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (-5,3%) e le Costruzioni (-1,3%). L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce nel Nord-Ovest (-7,8%), al Centro (-1,1%), al Sud (-0,7%) e nel Nord-Est (-0,6%) e un aumento nelle Isole (+2,2%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Lombardia (-8,0%), la Liguria (-7,8%), la Toscana (-7,5%) e il Piemonte (-7,2%), mentre per gli incrementi la provincia autonoma di Bolzano (+9,0%), il Lazio (+8,6%), il Molise (+6,1%) e la Calabria (+5,2%). La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -4,1% (da 67.690 a 64.915 casi) contro un +0,4% di quella femminile (da 31.888 a 32.029). In flessione sia le denunce dei lavoratori italiani (-3,3%) che degli stranieri (-0,4%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+30,6%) e per gli over 59 anni (+6,3%). Si registra, per contro, un calo nella fascia che va dai 15 ai 59 anni (-4,1%). Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di marzo 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 146.

(Fonti: ANSA, Il Sole 24 ore, Italpress).

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.