Terni, si uccide detenuto. Emergenza carceraria in Italia

Si è tolto la vita giovedì, il primo maggio, nel carcere umbro di Terni. È l’ultimo detenuto a morire in un istituto di pena italiano, l’ennesimo suicida nella tragica contabilità delle morti in carcere in Italia.

A denunciarne l’emergenza è Fabrizio Bonino (sopra, in foto), segretario per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Si tratta di un detenuto italiano, in carcere per reati contro la famiglia e in cella con un connazionale: “Non si conoscono i motivi del gesto, il detenuto era in cella con un altro italiano. Purtroppo, ogni tentativo di impedire il tragico decesso si è rivelato vano”.

“È sempre doloroso, per chi lavora nel mondo penitenziario, trovarsi di fronte a simili tragedie che lasciano un senso di impotenza e di profonda amarezza”, ha dichiarato Bonino. “Ma ancora una volta, siamo costretti a sottolineare quanto la questione del disagio psichico e del rischio suicidario all’interno degli istituti penitenziari rappresenti una vera emergenza nazionale. La Polizia Penitenziaria, pur con abnegazione e professionalità, continua a operare in condizioni di costante tensione, spesso in solitudine operativa e senza gli strumenti idonei per affrontare adeguatamente situazioni così complesse”.

“Con l’ennesimo suicidio di un detenuto nel carcere di Terni si ha la conferma della sconfitta della civiltà giuridica del sistema carcerario italiano”, è il duro commento che arriva invece dal Garante dei detenuti dell’Umbria, l’avvocato Giuseppe Caforio (sopra, in foto).“Questa ennesima morte è sulla coscienza di tutti e le istituzioni hanno l’obbligo prima morale e poi giuridico di dare immediate risposte”, aggiunge l’avvocato.

“Questo ulteriore suicidio avvenuto nel carcere di Terni deve far riflettere sulla condizione in cui vivono i detenuti e su quella in cui è costretto ad operare il personale di Polizia Penitenziaria”, commenta Donato Capece (sopra, in foto), segretario generale del Sappe. “Questi drammatici eventi, oltre a costituire una sconfitta per lo Stato, segnano profondamente i nostri Agenti che devono intervenire”, prosegue. “Si tratta spesso di agenti giovani, lasciati da soli nelle sezioni detentive, per la mancanza di personale”.

La premier Giorgia Meloni in una intervista all’agenzia di stampa AdnKronos aveva parlato anche del tema delle carceri e del sovraffollamento, spiegando di esser stata colpita dalle parole di Papa Francesco pronunciate poco prima della morte del Pontefice nella sua visita al carcere romano di Regina Coeli e che è dunque necessario “non perdere la nostra umanità nei confronti di chi ha sbagliato e sta scontando una pena”.

Per la presidente del Consiglio la soluzione è semplice: “Non ho mai creduto che la strada per ridurre il sovraffollamento siano indulti e svuotacarceri. Uno Stato giusto adegua la capienza alle necessità, non i reati al numero di posti disponibili. Servono misure strutturali per ampliare gli spazi a disposizione, e per migliorare le condizioni carcerarie, ed è quello che stiamo facendo”, annunciando entro fine legislatura ad aumentare la capienza delle carceri di 7 mila unità.

I numeri dei detenuti e dei suicidi

Cresce il numero dei detenuti in Italia: nel 2023 erano 60.166, a dicembre 2024 erano 61.861 e a marzo 2025 sono 62.137. I posti disponibili continuano ad essere 46.839. Sono i dati diffusi dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
E dal sovraffollamento scaturiscono situazioni di criticità: nel 2024, negli istituti penitenziari italiani, i decessi sono stati 246, di cui 90 suicidi, un dato mai così alto. Nei primi tre mesi del 2025 i suicidi accertati sono 22.

(Fonti: ADNKronos, L’Unità, La Repubblica)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.