Tocca al camerlengo curare e amministrare i beni e i diritti temporali della Santa Sede con l’aiuto di tre cardinali assistenti anche se per le questioni più importanti servirà il voto dell’intero sacro collegio. Bergoglio ha voluto che Farrell concentrasse in sè una serie significativa di poteri, ma questo lo rende anche uno dei nomi meno “papabili” in ottica conclave.
Il cardinale Pietro Parolin (sopra, in foto), decaduto da segretario di Stato con l’inizio della sede vacante, è l’uomo a cui tutti guarderanno quando partiranno i preparativi per il conclave. Dovrebbe essere lui, in quanto cardinale vescovo primo in ordine, a svolgere le funzioni del decano all’interno della Sistina. Il decano Giovanni Battista Re e il suo vice Leonardo Sandri, infatti, hanno già superato gli 80 anni. Parolin è stato il segretario di Stato in quasi tutto il pontificato di Francesco e pur non essendo etichettato come un “bergogliano”, ha condiviso le decisioni più importanti del Papa morto oggi. A lui si deve la firma dell’accordo sulla nominea dei vescovi con la Repubblica Popolare Cinese. Il porporato veneto è considerato il grande favorito a succedere a Francesco e la sua elezione sarebbe sulla linea della continuità.
ALTRI CANDIDATI
Luis Antonio Tagle, prefetto del dicastero per l’evangelizzazione ed esponente della progressista scuola di Bologna su tematiche ecclesiologiche. Il suo nome era già comparso nelle liste dei “papabili” nel 2013, ma all’epoca venne considerato troppo giovane. Il fattore età conterà in conclave.
Uno dei cardinali più conosciuti è il cardinale francescano Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini molto apprezzato per la sua diplomazia e per le doti di governo, anche finanziario, che ha dimostrato in Terra Santa. La situazione geopolitica ha portato il suo nome al centro dell’attenzione mediatica più volte negli ultimi anni. Il presule lombardo ha appena 60 anni.
Un altro italiano che gode di fama nel collegio è poi il capo dei vescovi e arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Maria Zuppi.
Un altro cardinale che ha avuto modo di farsi conoscere dai suoi confratelli in questi anni per via del suo ruolo di segretario generale del Sinodo è il maltese Mario Grech.
Altro candidato, per l’Africa è Fridolin Ambongo Besungu, assurto alle cronache per la sua opposizione alle benedizioni delle coppie omosessuali.
Gli europei Willem Jacobus Eijk e Anders Arborelius. Quest’ultimo è nato protestante in Svizzera e si è convertito al cattolicesimo a vent’anni. Sempre europeo è un altro cardinale considerato papabile, ma più attento a temi come le migrazioni e il dialogo con l’Islam rispetto alla questione della secolarizzazione: il francese Jean-Marc Aveline ( ultimo in foto), arcivescovo di Marsiglia.
Qualunque sia il successore di Papa Francesco, quello che importa è che segua la parola di Cristo, diffondendo il bene su questo pianeta martoriato da guerre, povertà e ingiustizie.
(Fonte: Il Giornale)