L’occupazione in Italia è aumentata ma il Sud si affanna a risalire con tre regioni che restano tra le peggiori quattro in Unione Europea: secondo le ultime tabelle Eurostat riferite al 2024 dopo la Guyana, storica regione d’Oltremare colonia francese (quella di “Papillon” per intenderci), le aree con il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni più basso sono la Calabria con il 44,8%, in aumento di 0,2 punti sul 2023, la Campania con il 45,4%, in aumento di un punto percentuale e la Sicilia con un tasso di occupazione del 46,8% con la crescita di 1,9 punti percentuali. In Ue in media il tasso di occupazione è al 70,8% mentre in Italia nel complesso è al 62,2%.
Non destano stupore le analisi di Eurostat, considerando che da sempre il Sud è afflitto dal lavoro in nero sottopagato e privo di qualsiasi difesa dei diritti dei lavoratori, con le mafie locali a dettare le loro leggi, con l’assenza di iniziative statali serie e concrete.
La migrazione è una necessità economica che alimenta l’occupazione “distraendo” la forza lavoro dal Sud verso il Nord. E’ un fenomeno che non tenderà mai ad arrestarsi finché non saranno adottate politiche responsabili da politici responsabili.
(Fonte: ANSA).