«Prevenire, preparare e rispondere alle future minacce pandemiche». Sono questi gli scopi dell’accordo trovato oggi dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/WHO), che sarà sottoposto all’assemblea generale degli Stati membri che inizierà il prossimo 19 maggio.
«Le nazioni del mondo hanno fatto la storia oggi a Ginevra» ha commentato il direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreysus( sopra, in foto). Il testo dell’accordo, di 32 pagine, è guidato da principi di «equità, solidarietà e trasparenza» e intendere rispettare il «diritto sovrano» degli Stati. «Abbiamo imparato la lezione del Covid. Per sconfiggere una pandemia servono test, trattamenti e vaccini. E servono anche solidarietà e cooperazione globale», ha commentato sulla piattaforma digitale X la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
E’ prevista l’istituzione di un sistema di accesso ai patogeni e di condivisione dei benefici (uno dei punti più dibattuti perché i Paesi in via di sviluppo temevano di essere esclusi dalla disponibilità di test e vaccini, come in parte avvenuto durante l’emergenza Covid-19); l’adozione di misure concrete sulla prevenzione delle pandemie, in un approccio di salute unica globale (One health); la costruzione di capacità di ricerca e sviluppo diversificate geograficamente; la facilitazione del trasferimento di tecnologia e relative conoscenze, competenze ed esperienze per la produzione di prodotti sanitari correlati alla pandemia; la mobilitazione di una forza lavoro per l’emergenza sanitaria nazionale e mondiale preparata, allenata e multidisciplinare; l’istituzione di un meccanismo finanziario di coordinamento; l’adozione di misure concrete per rinforzare la preparazione, la prontezza e le funzioni e la resilienza del sistema sanitario; l’istituzione di una rete globale per la catena di approvvigionamento e la logistica.
Gli stati mantengono la sovranità nell’affrontare materie di sanità pubblica nei loro confini, e stabilisce che nulla nella bozza sarà interpretata nel senso di accordare all’Oms o ad altra autorità la possibilità di dirigere, ordinare, modificare o prescrivere le leggi o le politiche nazionali. Né di imporre agli Stati l’adozione di misure specifiche, come il bando o l’accettazione di viaggiatori, l’imposizione di obblighi vaccinali o di misure terapeutiche o diagnostiche o di adottare lockdown. Si tratta di un punto che è stato oggetto di vivace dibattito. Alla fase finale dei negoziati non erano più presenti gli Stati Uniti, dopo la decisione del presidente Donald Trump di ritirarsi dall’Oms.
Ghebreyesus, oltre a definirlo «un accordo tra le generazioni per rendere il mondo più sicuro» che «dimostra che il multilateralismo è vivo e vegeto».
L’unione fa la forza, e la cooperazione internazionale è necessaria, vitale in un mondo ormai globalizzato senza confini per virus e agenti patogeni.
(Fonti: Avvenire, Il Messaggero)