Resta un enigma la morte del biologo molecolare Dott. Alessandro Coatti, il cui cadavere è stato ritrovato fatto a pezzi in Colombia. Sul caso sono al lavoro anche i magistrati della procura di Roma. Al momento gli inquirenti colombiani sono propensi per la pista di gruppi armati paramilitari, mentre sembrano esclusi i legami con i narcos e la criminalità comune. Due i principali sospettati: il Clan del Golfo e le Autodefensas Conquistadores de la Sierra.
Il sindaco della città di Santa Marta: “50 mln pesos per informazioni”(10.ooo dollari)
Si sta vagliando tutti gli elementi finora sul tavolo. Nato il 3 agosto 1986 nato a Portomaggiore (Ferrara) e cresciuto ad Alfonsine (Ravenna), Coatti stava trascorrendo una vacanza studio a Santa Marta, città colombiana affacciata sul mar dei Caraibi e abitata da mezzo milione di persone. In precedenza era già stato in Perù, Bolivia ed Ecuador. Giovedì il ricercatore lascia il suo hotel in taxi e sparisce nel nulla.
Dopo tre giorni il corpo del 38enne laureato alla Normale di Pisa, specializzato al Max Planck Institute e fino a qualche mese fa dipendente della Royal Society of Biology di Londra, è stato ritrovato smembrato in tre punti diversi della città. La testa, le braccia e i piedi sono scoperti domenica da un gruppo di bambini all’interno di una valigia vicino allo stadio di Santa Marta. Le autorità locali accertano la sua identità e informano l’ambasciatore italiano a Bogotà, mentre gli investigatori iniziano le indagini.
Per la polizia colombiana la morte del biologo italiano resta un mistero. Gli indizi disponibili non appaiono riconducibili al traffico di droga o alla criminalità organizzata. Gli inquirenti analizzano i tabulati telefonici e gli ultimi movimenti bancari di Coatti, oltre ai filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nelle tre diverse zone della città dove sono stati ritrovati i suoi resti.
Un quotidiano locale ha intervistato un testimone secondo cui il ricercatore aveva compiuto alcune escursioni e aveva chiesto informazioni sui sentieri per raggiungere una località considerata la capitale ecologica della Sierra Nevada. Il 38enne, che viaggiava solo, aveva tra l’altro visitato il parco nazionale naturale Tayrona.
La procura di Roma intanto intende delegare le indagini alle forze dell’ordine e inviare una rogatoria in Colombia per avviare una collaborazione giudiziaria. Gli inquirenti italiani potrebbero chiedere ai colleghi colombiani di essere informati sui futuri passi dell’inchiesta, eventualmente inviando anche una squadra investigativa a Bogotà sul modello di quanto avvenuto in Egitto per la morte del giovane ricercatore Giulio Regeni .
I docenti della Normale lo ricordano come un bravissimo ragazzo, una persona buona, che aveva lasciato il segno per la sua competenza e per la grande umanità che trasmetteva.
Si dichiara “sconvolta dall’annuncio della morte dell’ex collega Alessandro Coatti, assassinato in Colombia” la Royal Society of Biology.
Si spera in sviluppi delle indagini per scoprire assassini e movente.
(Fonte: Il Messaggero)