Domenica il Bitcoin ha superato gli 80.000 dollari di valore per la prima volta dalla sua nascita, spinto dall’ipotesi molto concreta di un alleggerimento normativo favorevole alle valute digitali che potrebbe essere messo in atto con il ritorno di Donald Trump da presidente USA.
La principale valuta digitale per capitalizzazione ha passato questa soglia raggiungendo un massimo di 80.116 dollari, prima di arretrare leggermente. Giovedì era arrivata alla soglia dei 75.000 dollari, superando il record stabilito a marzo. Dopo i risultati delle elezioni presidenziali statunitensi, il suo prezzo è salito assieme al dollaro.
Durante la sua campagna elettorale, Donald Trump ha promesso di rendere gli Stati Uniti “la capitale mondiale del bitcoin e delle criptovalute”. Proponendosi quindi come “paladino” delle criptovalute, l’ex tycoon è andato controcorrente rispetto alla precedente amministrazione Biden, sostenitrice di una rigida regolamentazione di un settore controverso e in gran parte fuori dal controllo delle istituzioni.
Molto spesso infatti i Bitcoin sono utilizzati per loschi affari e contrattazioni di ogni tipo nel dark web, senza aggiungere che la loro esistenza richiede ingente consumo energetico per l’elaborazione dei calcoli informatici necessari.
(Fonte: AGI).