17enne ucciso a coltellate: fermati due minorenni

Sarebbero due ragazzi minorenni italiani i responsabili dell’omicidio del ragazzo di 17 anni ucciso ieri a Pescara. Uno è figlio di un maresciallo dei Carabinieri comandante di una stazione locale di un comune della provincia di Pescara, l’altro è figlio di un avvocato. Il corpo della vittima è stato trovato ieri in tarda serata all’interno del Parco Baden Powell, in pieno centro a Pescara, nei pressi della ferrovia.

Il delitto sarebbe scaturito da un litigio e sarebbe legato allo spaccio di droga. Sul corpo della vittima, anch’essa italiana, sono state trovate ferite di arma da taglio. L’arma del delitto non è stata ancora trovata. Si suppone sia un coltello da sub.

Il fatto è avvenuto nel pomeriggio ed il corpo è stato poi trovato in tarda serata riverso tra le sterpaglie nei pressi di un sottopasso ferroviario, vicino a un campetto da calcio. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra Volante e quelli della Mobile, la Polizia scientifica, il 118, il procuratore capo, Giuseppe Bellelli, e il medico legale, Cristian D’Ovidio. 

Secondo quanto emerso finora, i sospetti sarebbero andati poi a fare il bagno al mare subito dopo l’omicidio. Lì, probabilmente, si sarebbero disfatti del coltello utilizzato per l’omicidio. Per recuperare l’arma sono in azione i sommozzatori dei vigili del fuoco. Le indagini della squadra Mobile proseguono per ricostruire la vicenda. 

Aumentano gli accoltellamenti tra i giovani, spesso per futili motivi o a causa di droghe e/o soldi.

(Fonte:AGI)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.

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