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Carlo Acutis, piccolo Santo

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Carlo Acutis era un ragazzo molto simile a tantissimi suoi coetanei. Studente liceale, amava suonare il sassofono e giocare a pallone, si divertiva con i videogiochi, navigava in internet, era appassionato della progettazione al computer. Oltre a ciò, trovava il tempo per aiutare in parrocchia, come volontario alla mensa delle suore e nel dare soccorso ai senzatetto del suo quartiere. Molto vicino ai bambini, era persino catechista, nella preparazione dei più piccoli alla Prima Comunione e alla Cresima.

Nel sito web dedicato a Carlo, si leggono alcuni suoi scritti, dai quali è possibile comprendere l’essenza di questo adolescente secolare, votato alla santità. Tra tutti colpisce moltissimo la frase: “Una vita è veramente bella solo se si arriva ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi”. Poche parole, capaci però di dirla lunga su quanto Carlo fosse coinvolto come cristiano.

Nell’annunciare la sua prossima proclamazione a santo, Papa Francesco ha detto di lui: “La sua fede è un segno di speranza e ispirazione per coloro che lottano con le loro sfide personali e per coloro che cercano conforto e guida nella loro vita spirituale. Un esempio di santità nell’era digitale”.

Vi consiglio di vedere il filmato in cui aspetta la morte, con serafica accettazione.

E’ pur vero che fu Seneca a dire :”Cotidie morimur”(Trad.:”moriamo ogni giorno”), ma vedere un giovane con tale serenità, spiazza.

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