Altro “matto” in libertà alla stazione di Milano: aggredisce gli agenti, viene ferito

Ancora un episodio violento. Ancora una volta in una stazione ferroviaria. 

L’uomo, un richiedente protezione internazionale, era appena stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Uscito dagli uffici della Polfer ha iniziato a lanciare pietre contro gli agenti, i quali hanno prima cercato di fermarlo con l’utilizzo di un taser, poi uno di loro ha esploso un colpo che lo ha ferito alla spalla sinistra.

Stavolta a Milano Centrale, in piazza Luigi di Savoia, davanti al terminal da dove partono gli autobus per gli aeroporti, questa notte alle due e trenta circa.

La Polizia Ferroviaria è intervenuta per la presenza di un 36enne in stato di alterazione manifesta che stava danneggiando gli arredi della stazione. All’arrivo degli agenti, l’uomo ha iniziato a dare in escandescenze, aggredendoli con sassi  lanciati con una fionda improvvisata legando insieme alcuni vestiti. I poliziotti hanno provato a bloccarlo con il taser elettrico, ma non sono riusciti e allora gli hanno sparato un colpo di pistola all’altezza della spalla.

L’uomo è stato ricoverato in codice rosso al Niguarda.  

L’episodio a poco più di 24 ore dalla notizia del ferimento del viceispettore per accoltellamento allo scalo di Lambrate.

Sono stati effettuati i rilievi della Scientifica.

Forse i due casi sono collegati. Probabile uso di droghe che alterano gli stati di coscienza. Per “aggredire” il treno a sassate, chissà cosa sarà passato per la mente del 36enne. Forse l’avrà scambiato per un mostro, magari per Golia.

Ovviamente, per la cronaca, l’autore del gesto è un egiziano.

Questi episodi diventano sempre meno sporadici.

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.

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