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La risposta di Israele secondo il Wall Street Journal

Israele risponderà presto all’attacco iraniano, forse già oggi. E’ quanto riportato dal Wall Street Journal, che cita fonti americane e occidentali, che esprimono tuttavia l’auspicio che questo non accada, avendo sia Tel Aviv che Teheran rivendicato la vittoria nell’attacco di sabato sera, che gli consente di avere una via d’uscita dall’escalation.

Israele intende agire contro l’Iran “in coordinamento con gli americani”, riporta Channel 12, secondo cui l’obiettivo di Israele – nella sua rappresaglia – è quello di colpire duramente il regime di Teheran, ma senza ‘intenzione di provocare una guerra totale. Sul tavolo del gabinetto di guerra, precisa l’emittente Channel 12, ci sono diverse opzioni possibili e diversi livelli di intensità di risposta, alcune attuabili immediatamente.

E’ stata intanto interrotta dopo tre ore di discussioni, e dovrebbe riprendere domani, la riunione del gabinetto di guerra israeliano  con al centro la possibile risposta dello Stato ebraico all’attacco di Teheran, ha riferito quindi l’emittente.

Quale risposta : militare e diplomatica?

Il gabinetto di guerra, presieduto da Benjamin Netanyahu, dal ministro della Difesa Yoav Gallant, dall’ex ministro della Difesa Benny Gantz e da altri consulenti, si era già riunito ieri in serata. Secondo fonti Cnn, tutti sarebbero pronti a una risposta. Ma oltre a una potenziale risposta militare, si valutano anche opzioni di tipo diplomatico per isolare l’Iran.

Secondo le fonti Benny Gantz spingerebbe per una risposta rapida, convinto che più tempo si aspetta più sarà difficile raccogliere il sostegno internazionale per questo attacco, mentre a frenare gli animi sarebbe il premier Netanyahu. Fra le proposte prese in considerazione, quella di un attacco contro un sito in Iran che possa inviare un messaggio, ma senza provocare vittime.

Israele non ha altro modo che colpire dopo l’attacco, avrebbe intanto affermato il ministro Gallant in un colloquio telefonico ieri con il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, rende noto Axios citando fonti. Israele, ha detto Gallant, non può consentire che missili balistici siano lanciati sul suo territorio senza risposta. E non può consentire l’equazione per cui l’Iran risponde con un attacco diretto ogni volta che Israele colpisce obiettivi in Siria. Austin ha quindi espresso quanto già Joe Biden aveva detto a Netanyahu, sulla necessità di fare il possibile per evitare ulteriore escalation..

Teheran dichiara: “Se Israele reagisce, risposta sarà più forte”.

Se Israele dovesse reagire al raid subìto sabato scorso, la risposta dell’Iran sarà “immediata, più forte e più ampia”, ha dichiarato quindi il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, durante un colloquio telefonico con il suo omologo britannico, David Cameron, nel quale ha ribadito che la Repubblica islamica non vuole “l’escalation”.

Amir-Abdollahian ha criticato il governo britannico per l’ appoggio a Tel Aviv nella guerra nella striscia di Gaza. “È sorprendente che, nonostante migliaia di tonnellate di bombe sono state sganciate sulla popolazione oppressa di Gaza negli ultimi sei mesi, l’Inghilterra sia preoccupata per la risposta della Repubblica Islamica dell’Iran al brutale attacco del regime israeliano contro sedi diplomatiche nel quadro del principio della legittima difesa ai sensi dell’articolo 51 dalla Carta delle Nazioni Unite”, ha dichiarato.

“Due importanti messaggi” sono stati intanto inviati dall’Iran dopo il massiccio(droni e missili) attacco di sabato notte a Israele. Il primo, senza precedenti, allo stesso Stato ebraico tramite l’Egitto, ed il secondo agli Usa tramite la Turchia. Il contenuto dei messaggi – hanno riferito fonti diplomatiche iraniane ad al-Jazeera, secondo quanto riportano i media della Repubblica islamica – è che la risposta della Repubblica islamica all’eventuale reazione israeliana sarà “devastante”.

Arabia Saudita ammette coinvolgimento nella difesa verso Israele

L’Arabia Saudita ha ammesso il suo coinvolgimento nella difesa di Israele contro l’attacco iraniano di sabato sera. Media ebraici citano una fonte della famiglia reale saudita, secondo cui le forze di Riad (la capitale) hanno partecipato all’operazione con la quale sono stati intercettati i droni e i missili iraniani lanciati contro Israele. Operazione questa che ha coinvolto Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Giordania, mentre dagli Emirati sarebbero arrivate informazioni di intelligence sui piani tattici di Teheran.

Cnn riporta: “Israele rinvia operazione Rafah dopo attacco Iran”

Israele avrebbe deciso di rinviare l’ offensiva militare a Rafah, a sud della Striscia di Gaza, dopo aver subìto l’attacco iraniano. Lo riporta la Cnn, citando due fonti israeliane anonime, secondo cui proprio oggi le Idf (Israele)avevano in programma di rendere noti gli ordini di evacuazione per le circa 1,4 milioni di persone che vivono nella città. Quei piani per il momento sono stati accantonati. L’emittente pubblica Kan, precisa la Cnn, ha riferito la stessa notizia nelle scorse ore, ma il Likud – il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu – ha infine smentito.

Lo Stato Ebraico chiede all’ Onu di sanzionare l’Iran

”Il regime islamico di oggi non è diverso dal terzo reich e l’Ayatollah non è diverso da Adolf Hitler”. Questo quanto affermato da Gilad Erdan, rappresentante di Israele, durante il suo intervento nella riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. ”Dobbiamo condannare con fermezza l’Iran, e infliggergli delle sanzioni: va fermato ora non per il bene di Israele, non per quello della Regione ma per il mondo intero”, ha detto ancora sottolineando che ”il mondo deve schierarsi contro l”Iran, dobbiamo batterci e la sola opzione possibile è utilizzare tutti i mezzi che abbiamo perché paghino per questi crimini e reati orribili il giusto prezzo”. ”L’Iran viola da anni la Carta dell’Onu è il primo sponsor del terrorismo e oggi ha gettato la maschera”, ha concluso.

Cosa dice Teheran

“Israele deve rispondere delle sue azioni, dei crimini e delle atrocità commesse. Il Consiglio di sicurezza deve agire tempestivamente. Qui non c’e nessuna guerra per procura e noi non vogliamo un’escalation del conflitto”, ha detto quindi Amir-Saeid Iravani, rappresentante dell’Iran durante il suo intervento nella riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. ”Si è trattato di autodifesa come sancito della carta dell’Onu e riconosciuto anche dal diritto internazionale”, ha poi sottolineato. ”Questa azione è stata necessaria, moderata, proporzionale, con soli bersagli militari e portata avanti attentamente per minimizzare il potenziale di escalation e per evitare di nuocere ai civili”.

”E stato trascurato e ignorato il nostro diritto di rispondere alle violazioni al principio di base dello stato di diritto, ovvero l’inviolabilità della rappresentanza diplomatica e dell’integrità delle sedi diplomatiche cosa questa che e stata violata chiaramente”, ha quindi affermato Amir-Saeid Iravani, riferendosi all’attacco subito dal consolato iraniano a Damasco. ”Abbiamo chiesto di prendere misure e adottare provvedimenti per condannare anche tutto questo da parte della comunità internazionale – ha sottolineato – abbiamo fatto appello al Consiglio di sicurezza, abbiamo chiesto di denunciare fortemente queste azioni assolutamente disumane, abbiamo chiesto di consegnare alla giustizia gli artefici di crimini e reati nei confronti delle sedi diplomatiche e questo dovrebbe valere nei confronti di tutte gli stati. Ma il tentativo è fallito: il Consiglio di sicurezza non ha agito nel mantenere la sicurezza e la pace, non ha fatto nulla. E questo è un atto deplorevole. In queste circostanze l’Iran non aveva nessuna alternativa all’esercizio della legittima difesa in conformità al diritto internazionale”.

Vedremo prossimamente se ci sarà o meno una escalation, con il rischio di coinvolgimento di altre nazioni e quindi l’allargamento del conflitto.

Speriamo sempre nella Pace. Fatelo.

(Fonte:ADNKronos)

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