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Messina Denaro, trovato il covo del boss: perquisito tutta la notte | Caccia ai documenti “ereditati” da Totò Riina

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Il covo di Matteo Messina Denaro è stato individuato dai carabinieri del Ros e dalla Procura di Palermo.

Si trova a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, nel paese del favoreggiatore Giovanni Luppino, finito in manette insieme al boss. Il nascondiglio è situato nel centro abitato. La perquisizione del covo è durata tutta la notte, dopo ore di ricerche. Al suo interno, per ora sono stati rinvenuti oggetti di lussovestiti firmati e profumi ricercati ma non armi. I carabinieri stanno cercando il nascondiglio dell’archivio che, secondo molti pentiti, contiene la risposta a molti dei segreti della stagione delle stragi.

Alla perquisizione ha partecipato personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido, che da anni indaga sul padrino di Cosa nostra. L’edificio è stato setacciato palmo a palmo.

A pochi chilometri dal paese natale di Messina Denaro

 Centro di 11mila abitanti in provincia di Trapani, Campobello è il paese di Giovanni Luppino, l’uomo che, lunedì, ha accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena dove è scattato il blitz. Campobello è a soli 8 chilometri da Castelvetrano, paese di origine di Messina Denaro e della sua famiglia.

La perquisizione

 L’individuazione del covo e la sua perquisizione sono tappe fondamentali nella ricostruzione della latitanza del capomafia. E non solo. Diversi pentiti hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Riina, documenti top secret che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio prima dell’arresto, fatti sparire perché la casa, a differenza di ora, non venne perquisita.

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