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AUTOPSIA 72ENNE MORTA AL SAN PIO SALTA PER “CONDIZIONI ECCESSIVE DI RAFFREDDAMENTO”

Era in programma oggi, ma è slittata a domenica per l’eccessiva condizione di raffreddamento della salma, l’autopsia di I. A., la 72enne, napoletana, morta il 25 aprile al San Pio di Benevento. Si tratta di un caso al centro di una inchiesta della Mobile nella quale il sostituto procuratore Maria Colucci, per rogatoria del Pm di Napoli, ha affidato al medico legale Umberto De Gennaro – con lui i dottori Giovanni Gallotta (internista), Bruno di Filippo (chirurgo toraco—polmonare) e Vincenzo Iorio (anatomopatologo) – l’incarico di procedere all’esame, per il quale i familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Raffaele Leanza, hanno indicato i dottori Giuseppe Vacchiano e Gerardo D’Amato.

Tre i medici indagati, si tratta dei chirurghi dell’Ospedale del Mare che il 15 novembre del 2021 avevano operato la pensionata per un problema toraco-polmonare. La paziente era andata in coma per tre mesi, poi lo scorso 9 febbraio era stata trasferita prima presso la clinica Maugeri, a Telese, infine, quando era risultata positiva al Coronavirus, all’ospedale San Pio, dove era deceduta.

I tre sanitari sotto inchiesta, difesi dagli avvocati Giuseppe Caforio, Antonio Zobel, Saverio Campana e Massimo Fumo, hanno scelto come loro consulenti i dottori Mariano Paternoster, Guglielmo Monaco, Francesco Corcione, Gaetano Buonocore, Carlo Curcio, Antonio Palmieri.

L’autopsia dovrà stabilire se esistano presunte condotte di negligenza, imprudenza ed imperizia dei chirurghi che hanno partecipato all’intervento, e se ci sia un nesso causale tra le eventuali condotte, lo stato di salute successivo della donna e il suo decesso.

Fonte: Ottopagine

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