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Epatite acuta nei bambini: il monitoraggio

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La patologia di origine ancora sconosciuta si manifesta con segnali aspecifici, ad esempio gastrointestinali, ma anche stanchezza e malessere generale, mentre sembra che non si siano riscontrati episodi di febbre. Nei casi più gravi compare l’ittero, ovvero la colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi.

Continua il monitoraggio delle epatiti acute di natura non conosciuta che contagiano i bambini. L’epidemia “purtroppo sembra galoppante. Il 5 aprile i casi in Inghilterra erano 10, di cui uno con necessità di trapianto di fegato, e una settimana dopo 74”, dice in un’intervista a La Stampa Annamaria Staiano, professoressa ordinaria di Pediatria a Napoli e presidente della Società italiana di pediatria.

La malattia, spiega Staiano, si manifesta come un problema gastroenterologico, “con dolori addominali, diarrea, vomito e nessuna febbre”. Inoltre si distingue per la durata: “Va oltre le due settimane. Nelle forme più gravi poi c’è l’ittero, ovvero la colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi. Conta molto infine l’esame delle transaminasi, gli enzimi prodotti dal fegato che segnalano un danno epatico”.

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